Pubblico impiego, accordo separato: Cisl e Uil firmano l’intesa, la Cgil lascia il tavolo

Pubblicato il 4 Febbraio 2011 - 11:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Cisl e Uil hanno firmato l’accordo con il governo sul salario di produttività mentre la Cgil non ha siglato l’intesa e ha lasciato il tavolo. Un fatto che ricorda un po’ anche il caso Fiat, con i sindacati sempre più lontani dal trovare un punto comune. Non hanno firmato neanche Cobas e Cisal. L’accordo firmato da Cisl e Uil, “è una presa in giro dei lavoratori” e per questo la Cgil non l’ha firmato. Lo ha detto Susanna Camusso, leader Cgil, nella conferenza stampa che ha seguito l’incontro.

“Il testo – ha detto Camusso – non affronta i problemi urgenti che abbiamo. La Finanziaria taglia il 50% dei lavoratori precari della pubblica amministrazione. Non si fa la riforma dell’amministrazione con il taglio della contrattazione nazionale (bloccata fino al 2013). Siamo di fronte a dei sindacati che corrono in soccorso di un governo un po’ claudicante”.

Completamente opposta la valutazione del segretario della Cisl Raffaele Bonanni: per il quale l’accordo “salvaguarda gli stipendi dei dipendenti pubblici interamente”. “Nessuno perderà un euro – ha detto Bonanni – neanche con le pagelle. Le fasce di merito non si applicheranno ai salari attuali ma alle risorse aggiuntive. Questo è il siginificato di questo accordo”.

“Sono molto irritato e dispiaciuto per le parole della collega Camusso. L’accordo non è una presa in giro dei lavoratori”, ha poi contestato il segretario generale della Cisl, nella conferenza stampa che ha seguito l’accordo. Bonanni ha definito le affermazioni di Camusso “una caduta di stile”. “Non mi sono mai permesso – ha aggiunto – di dire cose di questo genere. Eppure ho molti dubbi sulla caratura essenzialmente sindacale dei comportamenti come quelli che ci tocca sopportare. Non lancio ingiurie ma continueremo a fare il nostro lavoro sindacale e lo faremo sempre di più”.