ROMA – Il Viminale ha firmato una circolare per il trasferimento dei migranti accolti nel comune di Riace in Calabria e ha chiesto di rendicontare tutte le spese sostenute. Questa la mossa di Matteo Salvini, ministro dell’Interno, che sottolinea: “Chi sbaglia paga”. Dagli arresti domiciliari il sindaco Domenico “Mimmo” Lucano continua a combattere: “Vogliono soltanto distruggerci, contro di noi un tiro incrociato”.
La circolare è stata emessa il 13 ottobre e dispone già dalla prossima settimana il trasferimento dei migranti ospitati a Riace e nel giro di un mese dovrebbero essere ricollocati in altri centri. Il coordinamento delle operazioni è affidata al Servizio Centrale, ufficio istituito dall’Anci che gestisce la rete Sprar. I primi stop ai finanziamenti per presunte irregolarità, si riferiscono ad anni precedenti sulla scorta delle prime segnalazioni degli ispettori ministeriali che iniziarono la loro attività nel 2016.
Inoltre il Viminale ha richiesto la rendicontazione di tutte le spese sostenute, sollecitando “ad inviare la relativa documentazione secondo le modalità previste dal manuale di rendicontazione Sprar”. Secondo quanto si apprende, già dalla scorsa estate il Viminale aveva bloccato alcuni pagamenti per anomalie nella documentazione presentata dall’amministrazione di Riace. Nel 2018, il Comune calabrese non ha ricevuto fondi e il 30 luglio scorso il sindaco Mimmo Lucano – agli arresti domiciliari per una inchiesta che riguarda proprio la gestione del ‘modello’ Riace – era stato avvisato della revoca dei finanziamenti diventata ufficiale all’inizio di questa settimana.
Il vicepremier Salvini ha dichiarato: “Chi sbaglia, paga. Non si possono tollerare irregolarità nell’uso di fondi pubblici, nemmeno se c’è la scusa di spenderli per gli immigrati”. Ma il sindaco Lucano continua a reagire: “Vogliono soltanto distruggerci. Nei nostri confronti è in atto ormai un vero e proprio tiro incrociato. I nostri legali, comunque, stanno già predisponendo un ricorso al Tar contro la decisione del Viminale”.
Il sindaco di Riace ha poi aggiunto: “Io mi chiedo come sia possibile pensare di distruggere in questo modo il ‘modello Riace’, descritto da innumerevoli personalità, politici, intellettuali, artisti, come un’esperienza straordinaria. Non si può cancellare una storia semplicemente straordinaria e che ha suscitato l’interesse e l’apprezzamento di tutto il mondo. Lo Stato continua incredibilmente a darci addosso. La mia amarezza è immensa. La persecuzione nei nostri confronti è cominciata già da qualche anno. Ci sono state due relazioni della Prefettura di Reggio Calabria che si sono contraddette l’una con l’altra, una positiva ed un’altra negativa. Prima ci hanno elogiati e poi criticato. Tutto questo è assurdo”.
Dalla parte di Lucano ci sono i Verdi, che in una nota a firma di Luana Zanella e Gianluca Carrabs scrivono: “Il ministro dell’Interno Salvini sta tentando scientemente di distruggere il modello Riace. Per questo dobbiamo ribellarci in tutta Italia per far sentire la nostra voce in difesa di Mimmo Lucano. E’ scandaloso che il Viminale, invece di tentare di salvaguardare un modello di integrazione dei migranti famoso in tutto il mondo, tenti di deportare i migranti da Riace. Una cosa inaudita che ricorda episodi dei regimi totalitari che non avremmo mai più voluto vivere. E’ arrivato il momento di ribellarci alla protervia di questa maggioranza”.