ROMA – Nozze gay celebrate all’estero: in Italia non sono valide. Così ha deciso il ministro Alfano e a questa disposizione si devono attenere sindaci e prefetti, esattamente quello che intende fare Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma, dopo le aperture espresse dal sindaco Ignazio Marino. Il quale ha detto che invece intende trascrivere, e quindi riconoscere la validità, delle nozze omosessuali contratte all’estero. Ma rischia di profilarsi un conflitto con il prefetto che, intervistato dal Messaggero, dice tutt’altro:
Prefetto Giuseppe Pecoraro, sabato il sindaco Ignazio Marino trascriverà le nozze gay contratte all’estero, in Canada, da due romani, nonostante il no del ministro Angelino Alfano. Scoppierà un caso: come pensa di muoversi? «Nei giorni scorsi ho trasmesso a tutti i sindaci del territorio, compreso a quello di Roma, la circolare del ministero dell’Interno che parla chiaro: i matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso non sono validi in Italia, quindi gli atti dei Comuni sono privi di valore nonché illegittimi. Ecco, io mi limiterò a far rispettare questa disposizione del Viminale, né più né meno».
Però sempre Marino ha rilanciato dicendo che si assumerà in prima persona, come pubblico ufficiale, la responsabilità dell’atto. Si profila dunque uno scontro istituzionale?
«Mi auguro che una simile eventualità non si verifichi e che la trascrizione da parte del Campidoglio alla fine non ci sia. Altrimenti dovrò intervenire, invitando il sindaco a ritirarla».
Telefonerà a Marino prima di sabato per cercare di dissuaderlo? «Vediamo cosa accadrà nelle prossime ore e in questi due giorni». E se il sindaco dovesse tirare dritto, come già annunciato, cosa accadrà? «Dopo l’atto del Comune, annullerò la trascrizione del matrimonio d’ufficio. L’ultima parola spetta ai prefetti che si limitano a far rispettare le circolari del ministero. Voglio ribadire che non c’è da parte mia alcun giudizio o interferenza politica».
I commenti sono chiusi.