ROMA – Saluta Andonio, il miracolo, il maestoso e imponente miracolo del web. Quel che solo il web può e sa fare, qualcosa che ha del meraviglioso e che meraviglia per la sua potenza e capacità di creare. Dunque c’è in quel di Cosenza o giù di là un ragazzo, anzi un ragazzino. Che tra l’altro non se la vive dolce e facile perché a scuola lo prendono in giro, lo maltrattano, lo escludono. Lui è alquanto sovrappeso, gli altri, feroci, lo bollano come il ciccione. Ciccione se non peggio. E lui per molti mesi, come poi racconterà la madre, non esce praticamente di casa, associa infatti l’uscire di casa all’essere insultato. Fino a che…
Fino a che un giorno per caso filma e posta se stesso in macchina con suo padre. Lui che dice al padre, né più né meno “saluta, Antonio”, che invita al padre a salutare davanti a uno smartphone. Lo dice, quel saluta Antonio, con accento e inflessione meridionale assai che diventa un “saluta Andonio“. E il padre non risponde, resta muto. Padre che non solo in quell’occasione ma praticamente sempre, guardare i filmati dei pranzi in famiglia e ascoltare i resoconti della di lui moglie, non parla. Padre che è un personaggio, una maschera di silenzio perplesso di fronte al mondo.
Padre che tace mentre il ragazzino gli dice “saluta Andonio” e questa sequenza, la somma di Antonio pronunciato Andonio, dell’invito a parlare di un figlio al padre e del padre che resta in silenzio e non saluta per il primo grandioso e imperscrutabile mistero del web fa ridere. Fa ridere e fa ridere un sacco di gente un ragazzino con smartphone in mano che dice al padre che si chiama Antonio, “saluta Andonio” e il padre non risponde. Fa ridere, ridere un sacco e fa ridere un sacco un sacco di gente. Il miracolo del pane e del vino che diventano corpo e sangue della divinità gli fa un baffo a questo miracolo del web.
Ma è solo il primo della catena, del rosario sgranato dei miracoli del web. Ecco il secondo ancor grande miracolo: il video viene ovviamente postato su facebook e lo vedono, gustano, apprezzano, scambiano, diffondono centinaia, migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia. Il ragazzino diventa, numeri alla mano, la star del web come giustamente lo presenta servizio de Le Iene.
Terzo miracolo: Marco Morrone (questo il nome del fino ad allora ragazzino) si trasforma in eroe popolare. E si trasforma lui stesso, diventa sicuro di sé, perfino capace di reggere telecamere e riflettori, in grado e a suo agio nell’affascinare folle, pronto ad amministrare seguaci e fedeli. Concede interviste in cui mostra consapevolezza. Sa quel che fa e non ignora che intorno a lui e su di lui miracolo web è venuto in terra a postare. L’ex ragazzino ora star del web Marco Morrone diventa, si incarna nel “Saluta Andonio” che diventa, si fa verbo come insegnano le Scritture, quelle nuove del web beninteso. Anche qui il miracolo della transustatazione al confronto è nulla.
Quarto miracolo, più terreno ma non per questo meno…miracoloso. Marco Morrone, alias “Saluta Andonio” diventa uno capace di farsi pagare 1.500 euro l’ora. Per una visita, un’apparizione, una presenza. Locali, discoteche, bara e anche matrimoni, feste aziendali, convention un po’ di provincia ma pur sempre convention lo chiamano, lo vogliono, lo pagano: 1.500 l’ora almeno riportano le cronache. Gli ci vuole un manager e un’agenda. Lo pagano perché vada e dica una, dieci, venti volte “Saluta Andonio”. Non deve fare altro, non deve dire altro. Lo pagano per dire quello e solo quello.
Quinto miracolo: lui dice quello e solo quello e la gente che sa in partenza quel che dirà e che solo quello dirà, la gente che ha sentito e postato, smistato, scambiato cento e mille volte “saluta Andonio”, ogni volta che lo risente ride. Anzi si sganascia. Anzi si delizia. Anzi chiama quelle due parole due niente meno che show. La gente che è fatta di giovani, ragazze, signore, signori di mezza età e gioventù e presumibilmente stando ai filmati di ogni mestiere, professione, reddito, opinione…La gente insomma, proprio quella che secondo vulgata politico-giornalistica ha sempre ragione e di cui andrebbero sempre ascoltati i bisogni.
Ecco la gente ha inconfutabilmente, numeri e fatti alla mano, un gran bisogno di ripetere e salmodiare in gruppo e in massa “saluta Andonio” e di ridere per tanta arguzia. Ed è il sesto e più grande miracolo, il miracolo più potente: assicurare qui in terra un paradiso, costruire qui in terra un paradiso, arredare e rendere abitabile e accogliente e sicuro e comodo e libero un paradiso. Il paradiso aperto e garantito per tutti gli idioti che loro è qui e oggi il regno degli umani.