Sarah Scazzi, zio Michele “non è credibile”: ricorso in Cassazione dei legali di Sabrina

Pubblicato il 19 Gennaio 2011 - 20:38 OLTRE 6 MESI FA

A carico di Sabrina Misseri non sussistono gravi indizi di colpevolezza perché la chiamata in correità fatta dal padre Michele ”non corrisponde ai canoni del disinteresse, della coerenza, della mancanza di contraddizioni, della razionalità del suo sviluppo”: lo scrivono gli avvocati Franco Coppi ed Emilia Velletri, del collegio difensivo di Sabrina, nel ricorso depositato in Cassazione per far scarcerare la ventitreenne di Avetrana (Taranto). Il ricorso sarà discusso il 22 febbraio prossimo.

Secondo i legali di Sabrina, il padre Michele punterebbe ”ad allontanare da sé lo spettro di una condanna durissima”. Inoltre gli indizi nei confronti di Sabrina ”non sono assolutamente né gravi né idonei a fondare il giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità della fermata in ordine ai reati a lei addebitati”. Nel ricorso si contesta anche il pericolo di reiterazione del reato indicato dal tribunale del Riesame.

Per i legali di Sabrina ”l’argomentazione non può essere condivisa proprio in virtù di quelle che sarebbero le modalità e le motivazioni del delitto che Michele Misseri racconta”, perché dalle sue versioni ”emerge comunque l’ipotesi di un delitto ad personam, volto cioè alla soppressione della sola Sarah Scazzi”.