Sgomberata a Cosenza la clinica degli orrori

Pubblicato il 17 Marzo 2009 - 15:02 OLTRE 6 MESI FA

Sono stati sgomberati all’alba i trecento ricoverati nell’istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d’Aiello, in provincia di Cosenza. Una struttura ribattezzata “la clinica degli orrori”, dove erano parcheggiati da anni malati di mente, invalidi e anziani. Fra i quali un’inchiesta della Procura di Paola ha evidenziato tredici scomparsi, quindici presunti omicidi e un centinaio di casi di lesione aggravata.

Lo sgombero è avvenuto non senza tensioni, ma si temeva peggio per l’opposizione di cinquecento dipendenti dell’istituto, che avevano da giorni occupato la struttura e presidiato i cancelli. E resistenze ci sono state anche da parte dei ricoverati.

L’ordinanza emessa nei giorni scorsi dalla Procura di Paola è motivata dallo stato di abbandono e dalla gravissima situazione economica in cui versa la clinica di proprietà della Curia: dopo la scomparsa di 13 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri quindici destinati ai contributi, l’istituto si è ritrovato sul lastrico, con pignoramenti su pignoramenti. Un buco che ha portato a 27 rinvii a giudizio.

Primo della lista il prete che amministrava la clinica, don Alfredo Luberto, nella cui casa i finanzieri hanno trovato disegni di De Chirico, scatole piene di ori e argenti, preziose stilografiche, una rara collezione di orologi, un leggìo scultura di Giacomo Manzù, mobili di lusso, una sauna e una palestra in mansarda. Mentre i suoi pazienti venivano trattati come bestie e costretti alle privazioni più umilianti.