Veronica Panarello, chiuse indagini: “Familiari in tv per..”

Chiuse le indagini sull’omicidio del piccolo Andrea Loris Stival. I pm in 260 cartelle parlano anche delle tante apparizioni tv dei familiari di Veronica Panarello
Veronica Panarello, chiuse indagini: "Familiari in tv per.."
Veronica Panarello il giorno dell’arresto

CATANIA – Un giudizio aspro sui parenti di Veronica Panarello, definiti “presenti in tv anche per motivi economici” e ampio risalto alle discussioni tra la donna e suo marito che alla sua innocenza non crede. C’è anche e soprattutto questo nelle 260 pagine con cui la Procura di Ragusa ha chiuso le indagini sull’omicidio del piccolo Andrea Lorys Stival, il bimbo trovato morto nei pressi di un mulino a novembre del 2014.

Di quell’omicidio è accusata, ed è in carcere da mesi, proprio la mamma Veronica Panarello. L’accusa punta sulle immagini delle telecamere montate nel paese e sulle dichiarazioni di numerosi testimoni. Telecamere e testimoni smentiscono la versione della donna che continua a ripetere di aver accompagnato il figlio a scuola. E le 260 pagine dell’accusa racchiudono proprio tante foto di quel giorno: quelle che mostrano, per esempio, la presenza di Veronica Panarello vicino al mulino poco prima del ritrovamento del corpo del piccolo. Non mancano parole anche sui familiari di Veronica. Scrive il Corriere della Sera:

L’informativa ricostruisce anche rapporti tra media e familiari della donna. Secondo gli investigatori, infatti, alcune partecipazioni a trasmissioni televisive «avrebbero un fine economico», ma anche quello di «convincere l’opinione pubblica dell’innocenza di Veronica», oltre a «un presenzialismo marcato» di qualcuno degli invitati. «Gli stessi – si legge nell’informativa – appaiono più interessati a conquistare il giudizio popolare attraverso i media che, piuttosto, proporre al giudice competente le tanto asserite prove tramite le quali Veronica potrebbe essere scagionata».

Sempre nelle carte dell’accusa c’è tanto delle discussioni avute in cella tra la Panarello e suo marito, un autotrasporatore che nel giorno dell’omicidio non si trovava in Sicilia. Il marito più volte la accusa di mentire. Panarello non si sposta di un millimetro dalle sue posizioni. Tranne una volta. Ancora il Corriere:

Solo il 4 aprile 2015 ha un cedimento e dice al marito:«Mi sa che ho preso un’altra strada…». E a Davide che le contesta: «Allora sei proprio bugiarda», lei replica: «Non sono bugiarda… in quel momento non riuscivo a ricordare tutto». E quando il marito la invita a «dirgli un po’ di cose», la donna si blocca: «No Davide, non posso…». L’ipotesi che Veronica possa sapere qualcosa in più trapela da un colloquio con una familiare: «Devo cercare di capire certe cose – dice – appena le avrò capite farò un nome». Il ‘punto debole’ della Panarello è il figlio più piccolo e ai suoi familiari confessa la sua paura: «Tutto mi aspetto… tutto…». «Se dovessero dirmi di confessare qualunque cosa pur di vedere il bambino – dice al padre e alla zia in carcere – non prendetelo come un tradimento… ma io lo farò!».

 

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