Viterbo, Norveo Fedeli ucciso per 600 euro di vestiti. Altre tentate truffe erano andate male

di Filippo Limoncelli
Pubblicato il 5 Maggio 2019 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA
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Viterbo, Norveo Fedeli ucciso per 600 euro di vestiti

ROMA – Ha ucciso perché non aveva i soldi per pagare dei vestiti firmati. E’ questa l’agghiacciante verità emersa nelle ultime ore, riportata oggi 5 maggio da Il Messaggero, sul brutale omicidio di Norveo Fedeli nel suo negozio a Viterbo.

Il presunto assassino, Michael Aaron Pang, 22enne coreano ma residente negli Stati Uniti, era già stato altre volte nel negozio Fedeli, voglioso di comprare vestiti e jeans costosi: “Le indagini sono state molto rapide – le parole del procuratore capo Paolo Auriemma – è stato emesso un provvedimento di fermo. Un risultato raggiunto grazie alla sinergia delle forze di campo: squadra mobile, carabinieri e guardia di finanza”. Secondo i parenti del commerciante, quel ragazzo considerato “strano”, era entrato nel negozio già due volte prima dell’efferato delitto: “E’ un soggetto molto pericoloso – ha continuato il procuratore – abbiamo deciso di non diffondere subito le immagini raccolte dai video di sorveglianza perché non volevamo mettere in pericolo la vita di nessuno. Anche solo guardarlo troppo sarebbe stato un problema. E poi c’era il rischio, reale, di fuga”.

Pang, tra il 30 aprile e il 2 maggio, aveva tentato di acquistare dei vestiti per 600 euro, ma le sue carte di credito erano bloccate. Episodi che potrebbero aver generato discussioni tra il commerciante e il giovane, tanto che Fedeli ne aveva anche parlato con i propri familiari, ma senza denunciare il fatto alle forze dell’ordine. Il 3 maggio, il giorno del massacro, Pang è tornato nel negozio. In quella occasione, dopo una lite e una breve colluttazione, il commerciante è stato colpito ripetutamente alla testa con uno sgabello. Poco dopo è morto. L’uomo gli ha sottratto il portafogli, si è portato via alcuni vestiti e, dopo essersi cambiato di abiti, è uscito dal negozio con una busta al piede che forse copriva la scarpa insanguinata: particolare che ha insospettito alcuni passanti e che si rivelerà importante per incastrarlo.

“Appena sono state diffuse le immagini del ragazzo – le parole del colonnello Guglielmo Trombetta – le abbiamo diramate a cascata a tutte le compagnie e stazioni. E’ stato subito riconosciuto perché fermato per un controllo a Marta (piccolo comune in provincia di Viterbo, ndr). Poche ore dopo l’omicidio è stato inquadrato dalle telecamere del comune di Capodimonte”. Pang è stato arrestato alle 10 di ieri, 4 maggio, e nei prossimi giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia. (fonte IL MESSAGGERO)