Afghanistan: dove giocare a calcio, per una donna, è già una partita vinta

Pubblicato il 9 Dicembre 2010 - 18:11 OLTRE 6 MESI FA

Invisibili agli sguardi maschili, 20 ragazze afghane giocano a calcio. Col capo rigorosamente coperto dal velo, hanno la forza di infilarsi scarpe e magliette e scendere in campo per allenarsi, correre, segnare. Solo che lo devono fare di nascosto. Sono le donne della nazionale femminile di calcio, riconosciuta dal governo del presidente Hamid Karzai ma, di fatto, osteggiata da tutti gli uomini dell’Afghanistan. Per loro il calcio ”non è cosa per donne”. Per questo le ragazze si allenano a Kabul di nascosto, su un campo di una base militare Nato.

A scriverlo è oggi il New York Times, che dedica un servizio alla prima partecipazione ufficiale della nazionale femminile afghana ad un torneo di calcio internazionale. Per prepararsi le ragazze si sono allenate negli ultimi mesi nel campo Nato.

Oggi, invisibili agli occhi del mondo afghano, sono partite per prendere parte al loro primo torneo internazionale in Bangladesh, organizzato e sostenuto dalla South Asian Football Federation. Non era mai avvenuto nella storia dello sport afghano.

Ostinate, coraggiose, in questi mesi le 20 ragazze hanno continuato ad allenarsi convinte che quel loro impegno abbia un valore e un significato che va ben al di là del calcio in sé. ”E’ il nostro modo di portare avanti la nostra battaglia – ha detto Khalida Popal, 23 anni, una studentessa in ingegneria che nella squadra è il difensore-capitano della nazionale -. Vogliamo mandare al mondo il messaggio che le donne possono giocare a calcio, e studiare, e lavorare”.

La loro è una guerra nella guerra. Sul ‘loro’ campo di allenamento, sono state spesso costrette ad interrompere le sedute perché un elicottero aveva bisogno dello spazio per atterrare e ripartire. Ma era l’unico posto dove potevano stare. ”Odio gli elicotteri – ha detto Khalida al New York Times -. Ma altrove non avremmo potuto allenarci in pubblico, saremmo state attaccate”. Lì invece, tra i militari della Nato e della Forza di Sicurezza Internazionale Isaf, non solo hanno potuto allenarsi, ma hanno anche trovato una squadra con cui disputare una amichevole: la squadra dell’Isaf, capitanata dal sergente dei marine Danielle Figueroa.

Le donne americane sono così brave nel calcio che la nazionale americana ha vinto due mondiali, ed è campionessa olimpica in carica. Ma per le ragazze d’America il calcio resta un gioco. Per le afghane no. E’ anche per questo che l’amichevole è finita così: Nato-Afghanistan 0-1.

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