Amanda Knox: “Ho paura di tornare in Italia”

Pubblicato il 7 Maggio 2013 - 08:17| Aggiornato il 16 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON – Amanada Knox ha paura. Di tornare in Italia. ”Lì la gente pensa che io sia arrogante, visto che sto qui, negli Stati Uniti, a presentare un libro e difendermi”. La giovane americana prosciolta per l‘omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher parla in una (ennesima) intervista alla Cnn. ”Trovo tutto ciò prima di tutto incredibilmente ingiusto, perché ho il diritto di difendere me stessa. E nessuno può chiedermi di stare zitta. Allo stesso tempo, però, voglio provare agli italiani che a me interessa cosa sta succedendo”.

Amanda mostra stupore: ”E’ incredibile che malgrado l’assoluta mancanza di prova alcuna che dimostri il mio coinvolgimento con l’assassinio, io debba essere ancora sotto giudizio sulla base di aspettative definite non realistiche e non ragionevoli su come una giovane donna avrebbe dovuto reagire a una quella situazione orribile. Nessuno sa come chi mi accusa avrebbe reagito a una situazione tanto orribile, se solo fosse capitata a loro”.

Secondo la ragazza, tutte le critiche sul fatto che avrebbe reagito in maniera fredda alla morte della sua compagna di stanza, sono profondamente ingiuste: ”Ho pianto, mi sono arrabbiata, ho avuto paura. Sono queste tutte le cose che sono accadute, che ho mostrato all’esterno, che mi sono uscite fuori”.

Quindi ribadendo la sua totale estraneità ai fatti, ha ribadito: ”Non ci sono prove contro di me, semplicemente non ero presente alla scena del delitto”. Ha definito la teoria degli inquirenti secondo cui ci sarebbe stata un gioco erotico la notte della tragedia decisamente ”assurda”. ”Nessuno mi ha mai accusato di aver preso parte a attività sessuali devianti. Nessuna delle mie campagne di camera, nessuno dei miei amici, nessuna delle persone che conobbi là. Tutto ciò e solamente venuto fuori dagli inquirenti e dall’accusa”.