Charleston, familiari vittime: “Perdoniamo Dylann Roof ma deve pentirsi”

Charleston, familiari vittime: "Perdoniamo Dylann Roof ma deve pentirsi"
Charleston, familiari vittime: “Perdoniamo Dylann Roof ma deve pentirsi”

WASHINGTON – “Ti perdoniamo, ma pentiti”, ripetono i familiari delle vittime uccise a Charleston al loro assassino, Dylann Roof, apparso davanti al giudice per la prima udienza in tribunale. I genitori del giovane killer, 21 anni appena, sono increduli e si dicono solidali ai familiari delle vittime, mentre il presidente Barack Obama ha ribadito che il razzismo è una piaga da combattere e che si rifiuta di credere che fatti come la strage di Charleston siano la “nuova normalità”.

“TI PERDONIAMO” – “Io ti perdono”. Così, in lacrime, la figlia di una delle vittime della strage di Charleston si è rivolta per prima al killer Dylann Roof che è comparso in videolink davanti al giudice. Con reazioni simili sono intervenuti altri familiari delle vittime: “Ti perdoniamo, ma cogli questa opportunità per pentirti”. La madre di una delle vittime ha aggiunto: “Ogni fibra del mio corpo prova dolore. Dio abbia pietà di te”. Intanto Roof rimaneva in collegamento, impassibile.

“CI DISPIACE” – Nel giorno dell’udienza anche la famiglia di Roof ha rilasciato un comunicato, in cui esprime ai familiari delle vittime tutto il loro dispiacere per gli efferati omicidi commessi dal figlio:

“Non ci sono parole per esprimere il nostro shock, il dolore, l’incredulità per quanto è successo. Siamo devastati e amareggiati. Offriamo le nostre preghiere e la nostra vicinanza a coloro che ne sono stati toccati. Siamo tutti toccati dalle dei familiari delle vittime che hanno invocato il perdono e l’amore di Dio davanti a tale terribile sofferenza. La nostra speranza e le nostre preghiere sono per la pace e la riconciliazione, per i familiari delle vittime, per la comunità di Charleston e per tutti quanti toccati dagli eventi nello stato del South Carolina e nella nostra nazione”.

“NON SIA LA NUOVA NORMALITA'” – Anche il presidente degli Stati Uniti è intervenuto sul caso, spiegando che il razzismo è ancora una piaga sociale in America, ma che allo stesso tempo questi episodi non possono diventare la “nuova normalità”:

“Il razzismo resta una piaga che dobbiamo combattere insieme. Dobbiamo essere vigili. Dobbiamo muovere l’opinione pubblica sul controllo delle armi. C’è bisogno di un cambiamento nell’atteggiamento, per tutti”.

Il presidente ha poi sottolineato, durante un intervento a San Francisco, che rifiuta di accettare l’idea che tali episodi siano “la nuova normalità” in America. Tornando sulla questione dell’accesso alle armi, ha detto di non essere “rassegnato”, ma di credere che “alla fine faremo la cosa giusta”.

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