Gemelle scomparse, procuratore di Marsiglia: “Erano sul traghetto diretto in Corsica”

Pubblicato il 9 Febbraio 2011 - 11:07 OLTRE 6 MESI FA

Le gemelle scomparse, Alessia e Livia

MARSIGLIA – Le due gemelline svizzere di 6 anni scomparse dal 30 gennaio ”erano sul traghetto” per la Corsica insieme con il padre, ritrovato poi morto in Italia. Lo ha detto questa mattina il procuratore di Marsiglia, nel sud della Francia, Jacques Dallest, parlando di tre testimoni.

”Sappiamo da ieri – ha detto il procuratore in una conferenza stampa alla procura di Marsiglia – da alcuni passeggeri del traghetto fra Marsiglia e Propriano (sud della Corsica, ndr) che l’uomo era con le bambine”. Due passeggeri oltre alla vicina di cabina del padre e delle due gemelle sono i testimoni di cui ha parlato Dallest: ”la vicina di cabina spiega di aver udito il pianto di un bambino in serata e che poco dopo ha visto le bambine. Una l’ha riconosciuta formalmente”.

La stessa vicina di cabina a bordo del traghetto ‘Scandola’ della Compagnia meridionale di navigazione (Cmn), ha aggiunto anche di aver ”visto le due bambine nell’area giochi del traghetto”. Le tracce delle due bambine si perdono però dopo la traversata, anche se un testimone di Propriano, ”un anziano” – ha detto il procuratore – sostiene di ”aver visto da lontano scendere a piedi un uomo e due bambini”. Non ha però saputo identificare Livia e Alessia. Stando ai primi elementi dell’inchiesta, il padre delle bambine non era mai stato in precedenza in Corsica.

Spunta anche la testimonianza del gestore del Bar caffetteria ‘Fiore’ in corso Scuola Agraria, alla periferia di Cerignola, la signora Oriana Scelsi, che dice di aver visto il padre e le due bambine a Cerignola, anche se non ricorda la data. ”Sono assolutamente sicura: il papà e le bambine sono venuti nel mio bar, lui aveva un giubbotto beige, le bambine avevano una un giubbotto blu e l’altra mi sembra di colore viola”.

La signora ribadisce di non ricordare la data ma di essere convinta di aver visto Matthias Schepp insieme con le bambine. I filmati ripresi dalle tre telecamere di sorveglianza posizionate due all’estero del bar e una all’interno del locale sono stati acquisiti dalla polizia che li sta nuovamente visionando dopo che, da un primo esame, non era stata accertata la presenza delle bambine nel bar.

”Io – racconta – ho visto il padre con le due bambine, tutte e due bionde con capelli lunghi e con i codini. Il papà mi ha chiesto di poter accompagnare una delle due bambine al bagno e quest’ultima, ricordo molto bene, che indossava un giubbotto di colore blu. Mi sembra fosse un bomber. Quando me lo ha chiesto la prima volta, io non ho compreso bene perché mi ha chiesto della ‘toilette’ con un accento straniero. Poi me lo ha ripetuto e ho capito che voleva che la sua bambina andasse in bagno”.

”Nello stesso momento, parlando, il padre – racconta ancora la donna – mi ha fatto capire che avevano fretta perche’ altrimenti avrebbero perso il treno. Le bambine non hanno parlato per niente, il padre parlava in italiano ma con un accento ‘forestiero’. Mentre stavano uscendo, tutti e tre, ricordo che io ho chiesto alle bambine se volessero un bicchiere d’acqua”.

”Mentre andavano via – aggiunge la donna – il padre ha chiamato una delle due piccole e il nome che che gli ho sentito pronunciare era quello di ‘Lia’ o qualcosa del genere. Lui aveva parcheggiato l’automobile, di colore scuro, in doppia fila, con le quattro frecce di posizionamento accese e poi e’ andato via”.

Perquisita casa del padre. Intanto stamani, verso le 8,30, due camionette della gendarmeria elvetica sono arrivate di fronte all’abitazione di Matthias Schepp a Saint Sulpice. A riferirlo è News Mediaset, l’agenzia di notizie tv del gruppo Mediaset. Dai mezzi sono stati fatti scendere tre cani che cercano eventuali tracce sia in casa, che nel giardino e nel garage. Dopo qualche minuto un gendarme ha preso una pala dal garage e ha cominciato a scavare in giardino.

Vertice degli investigatori a Losanna. Si terrà inoltre oggi a Losanna, in Svizzera, un vertice degli investigatori italiani, francesi e svizzeri che indagano sulla scomparsa di Alessia e Livia. L’incontro, secondo quanto si apprende da fonti italiane, ha l’obiettivo di condividere tutte le informazioni raccolte finora per fare il punto dello stato delle indagini svolte nei tre paesi e di individuare le prossime mosse investigative che coinvolgeranno ancora sia la Svizzera, sia l’Italia e la Francia.