Cinema. Per grave lesione alla schiena George Clooney voleva suicidarsi

Pubblicato il 15 Novembre 2011 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA

George Clooney

LOS ANGELES, STATI UNITI – La vita di una stella del cinema non è sempre così affascinante come si crede. Richiede una intensa preparazione, duro lavoro e la disponibilità a correre seri rischi, specialmente quando si girano film d’azione. Una mossa sbagliata e le conseguenze possono essere gravi, anche per la stella più famosa del mondo.

Ne sa qualcosa George Clooney, che mentre girava ”Syriana” nel 2005 è caduto in malomodo procurandosi una grave lesione alla schiena. L’attore ha raccontato alla rivista Rolling Stone che la lesione era talmente grave che pensò seriamente di togliersi la vita.

”Ero ad un punto in cui ho pensato che non potevo vivere in quelle condizioni. Giacevo in un letto di ospedale, quasi completamente immobilizzato e con terribili mal di testa come se stessi per avere un infarto, e per circa tre settimane ho pensato che dovevo fare un qualcosa di drastico per uscire dal mio stato”, ha dichiarato Clooney alla rivista.

Fortunatamente un intervento chirurgico ha curato la lesione, ma c’è stato un lasso di tempo in cui Clooney ha considerato una soluzione ben diversa. ”Non volevo togliermi la vita spargendo sangue dappertutto – ha raccontato – così ho pensato che il modo migliore era chiudersi in garage, accendere il motore dell’auto e morire asfissiato dai gas di scarico. Poi mi sono reso conto che ero in un ospedale dove stavo cercando di sopravvivere, e i pensieri suicidi sono andati via”.

Una storia a lieto fine. Clooney si è rimesso quasi del tutto, ha vinto un Oscar come miglior attore non protagonista ed ha girato due film che potrebbero vincere altri oscar: ”The Descendants” e ”Ides of March”, che ha diretto e di cui ha scritto la sceneggiatura oltrechè farvi da protagonista. All’inizio di quest’anno l’attore ha dovuto abbandonare le riprese di ”The Man form U.N.C.L.E.” a causa di un persistente dolore che limità la sua capacità di girare scene movimentate. Un prezzo da pagare, però, molto più accettabile di quello cui aveva pensato nel letto d’ospedale.