Giappone. Case distrutte contro il terminal e piani scomparsi: la distruzione all’aeroporto di Sendai

Pubblicato il 15 Marzo 2011 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA

SENDAI (GIAPPONE) – Case infrantesi contro il terminal, il piano terra scomparso, autoveicoli, trascinati dall’acqua incastrati negli edifici semicrollati o sparpagliati sui mucchi di rovine che furono le case, aerei da turismo semisommersi dal fango: le scene di distruzione all’aeroporto di Sendai, nel nord-est del Giappone, duramente colpito dal terremoto e dal successivo tsunami di venerdì sono descritte come ”al di là dell’immaginabile”.

 ”Ci aspettavamo un importante terremoto qui, lungo la costa e abbiamo fatto tutti i preparativi per proteggere gli abitanti, ma la catastrofe va al di là di quanto potessimo prevedere”, ha raccontato si giornalisti il sindaco di Sendai, Emiko Okuyama. ”Per me è un dolore troppo grande”, ha aggiunto. E mentre nella tabula rasa del centro abitato che sorgeva attorno all’aeroporto si cerca qualche eventuale sopravissuto sotto le macerie, fonti giornalistiche riferiscono che ovunque si stenda lo sguardo si vede ”l’attivita’ di un Paese ultramoderno e ben organizzato che si è completamente fermata”.

 E ovunque si è depositato un misto di pezzi di legno, metallo ritorto, calcinacci e laterizi, pezzi di vetro. Ci sono poi lampioni piegati dalla forza dell’onda di piena la cui lampada arriva a toccare il suolo, brandelli di stoffa che sventolano come banderuole dai rami degli alberi abbattuti. I residenti sopravissuti sono stati evacuati e spostati in residenze temporanee. Una di questi, Moeko Abe, piange: ha ricevuto un sms dalla madre dopo il terremoto di venerdi’, poi piu’ nulla. E ora teme il peggio. ”Se il messaggio è stato inviato dopo lo tsunami, allora credo che sia salva. Ma se l’ha inviato prima (dopo il sisma, prima dello tsunami, ndr), allora potrebbe essere morta”, dice Moeko.).