L’attrice e modella Moran Atias: “Ho avuto la meningite 2 volte”

Pubblicato il 4 Aprile 2011 - 17:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’attrice e modella israeliana Moran Atias ha dichiarato di avere avuto due volte la meningite. In un suo racconto su “Ok Salute” la donna ha dichiarato: “Il corpo rovente. Come se fossi avvolta dalle fiamme. Ma, dentro, una sensazione di freddo invincibile. Una situazione talmente assurda che mi spaventava fino a farmi pensare di morire. È il ricordo indelebile che ho della meningite, una malattia che ha segnato la mia vita e quella della mia famiglia”.

“Avevo 14 anni, ero con delle amiche in un parco israeliano, ad Haifa, la mia città – prosegue la Atias –  Ho cominciato a sentirmi male. La testa pulsava, la temperatura saliva. Arrivata a casa ho iniziato anche a vomitare. Mia madre Yael ha subito intuito cosa stesse succedendo. Mio fratello maggiore aveva avuto la meningite due anni prima e i sintomi erano gli stessi. Così, quando è arrivata l’ambulanza e mi ha portato a sirene spiegate in ospedale, mia mamma continuava a ripetere ai medici: “Aiutateci, e fate in fretta! Credo sia meningite”. Mi hanno subito prelevato un po’ di liquido cefalo-rachidiano dalla spina dorsale, inserendo un ago fra una vertebra e l’altra. E lì sono andati a cercare le tracce dei microrganismi che avevano infettato le mie meningi, le membrane che avvolgono il cervello. È passato un tempo interminabile, o almeno così a me è sembrato, prima che arrivasse una diagnosi precisa. E intanto il mio corpo era sconvolto da febbri altissime e dal dolore alla testa, fino alla perdita di coscienza, a tratti.

Poi il verdetto: meningite virale. “Per fortuna la forma meno grave, così mi hanno spiegato i medici, rispetto a quelle provocate dai batteri – racconta la modella – Di quei giorni ricordo il gran numero di iniezioni che mi facevano… Tra i segni degli aghi sulle braccia e le macchie rosse che mi avevano ricoperto il corpo, ero irriconoscibile. Dall’isolamento, però, mi hanno finalmente passato in corsia dove, anche se ero sempre molto debole, trovavo il tempo per ridere”.

“Poi c’era l’infermiera: una giovane russa molto solerte e decisa, soprattutto quando si trattava di farmi le iniezioni. Arrivava tutte le mattine alle 7, implacabile anche se magari mi ero addormentata da appena due ore. Quando la vedevo, urlavo terrorizzata: “No! Lei no!”. E guardavo le mie povere braccia ridotte a un colabrodo. Dopo due settimane di ospedale sono tornata a casa e i medici mi hanno consigliato di vaccinarmi contro la meningite batterica, quella più grave. Un vaccino da ripetere ogni tre anni. Nuovo nemico, il meningococco Per un po’ le cose sono andate bene, mi sentivo sicura”.

“Ma a 21 anni, mentre mi trovavo in vacanza in Sardegna, una vacanza non particolarmente felice perché ero in crisi con il mio fidanzato di allora, ecco di nuovo la febbre, il mal di testa fortissimo, un senso di debolezza talmente profondo che mi sentivo svuotata dentro. “No, non può essere di nuovo”, pensavo. “Io sono vaccinata!”. Invece, quando mi hanno ricoverato d’urgenza, la conferma: era di nuovo meningite, provocata da un tipo di meningococco (un batterio) che il mio vaccino non copriva. Che sfortuna”.