Mosul, assalto finale all’Isis. Onu: “Civili come scudi umani”

di Lorenzo Muti
Pubblicato il 17 Ottobre 2016 - 08:10 OLTRE 6 MESI FA
Iraq, assalto finale all'Isis: via all'attacco per liberare Mosul

Iraq, assalto finale all’Isis: via all’attacco per liberare Mosul

ERBIL – Mosul, assalto finale all’Isis. Onu: 1,5 mln civili scudi umani. Il primo ministro iracheno Haider al-Abadi ha annunciato l’inizio delle operazioni militari per liberare Mosul, nel nord, dal dominio dell’Isis, lanciando l’Iraq nella sua piu’ dura battaglia dal ritiro delle truppe statunitensi nel 2011.

La tv di stato ha diffuso nelle prime ore del mattino un breve discorso nel quale Abadi ha annunciato il via all’intervento largamente anticipato nei giorni scorsi, per libearare la seconda città del paese dallo Stato Islamico. L’emittente ha mostrato il premier vestito nell’uniforme delle forze di elite anti-terrorismo, ai microfoni fiancheggiato dagli alti ufficiali militari.

”Queste forze che vi stanno liberando oggi hanno un obiettivo a Mosul, che è quello di cacciare Daesh e assicurare la vostra dignita’. Sono li’ per amore di voi” ha detto agli abitanti di Mosul, usando alternativamente il nome Isis o Daesh per i militanti del sedicente Stato Islamico. ”Dio volendo, vinceremo”, ha aggiunto. I tonfi di sporadici colpi d’artiglieria sono echeggiati attraverso le pianure ondulate di Nineveh, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni.

Onu, civili sott’assedio a Mosul, a rischio scudi umani. L’Onu è “estremamente preoccupato” per la sorte degli 1,5 milioni di civili a Mosul e teme che “migliaia di loro potrebbero ritrovarsi sotto l’assedio” delle truppe governative o diventare “scudi umani” nelle mani dell’Isis. Lo afferma in un comunicato il sottosegretario per gli affari umanitari, Stephen O’Brien, facendo appello “a tutte le parti perché rispettino i loro obblighi di proteggere i civili in base alla legge umanitaria internazionale”. In questo momento, insiste O’Brien, “nulla è più importante” che garantire la sicurezza dei civili. Il sottosegretario delle Nazioni Unite ha detto che fino a un milione di civili potrebbero fuggire da Mosul a causa dell’offensiva cominciata la notte scorsa. Ma i campi finora allestiti potrebbero accoglierne solo 60.000, mentre altre strutture sono in costruzione per ospitarne altri 250.000.

Emergenza minori. Il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini,ha segnalato che “in tutto l’Iraq oltre 3.344.100 persone risultano sfollate e sono oltre un milione quelle in fuga da Mosul, la meta’ di queste sono bambini sotto i 18 anni che necessitano di protezione immediata”.

L’offensiva finale. La tv di stato ha trasmesso musiche patriottiche nel giro di alcuni minuti dopo l’annuncio del via all’attacco. L’offensiva per riconquistare Mosul, se coronata da successo, sara’ il piu’ duro colpo inferto finora all’Isis. In una dichiarazione sul suo sito internet Al-Abadi ha promesso che la battaglia per Mosul segnera’ una nuova fase, che condurra’ alla liberazione di tutti i territori iracheni dal controllo dei militanti dell’Isis entro la fine dell’anno. Le forze irachene sono state ammassate intorno a Mosul nei giorni scorsi. Comprendono elementi delle forze speciali d’elite, che dovrebbero guidare la carica nella citta’ stessa. Mosul ha piu’ di un milione di abitanti.

E’ caduta sotto il dominio dell’Isis durante un blitz nel giugno 2014 che ha lasciato circa un terzo dell’Iraq nelle mani dello Stato Islamico e ha fatto precipitare il paese nella sua crisi più dura dai tempi dell’operazione ‘Iraqi Freedom’, cominciata il 20 marzo 2003 con l’attacco della coalizione guidata da Stati Uniti e Gran Bretagna per liberare il paese dal regime di Saddam Hussein. Dopo aver conquistato Mosul, il leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi era entrato in citta’ e aveva instaurato un califfato islamico che ad un certo punto copriva quasi un terzo dell’Iraq e della Siria. Ma fin dagli ultimi mesi dello scorso anno, i militanti dello Stato Islamico hanno perso battaglie in Iraq e le aree controllate nel paese si sono ristrette a Mosul e ad alcune piccole città nel nord e nell’ovest.