Pm: “Ior riciclava denaro su conti “laici”, archiviazione per Gotti Tedeschi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2013 - 20:12 OLTRE 6 MESI FA
Pm: "Ior riciclava denaro su conti "laici", archiviazione per Gotti Tedeschi"

Pm: “Ior riciclava denaro su conti “laici”, archiviazione per Gotti Tedeschi” (Foto LaPresse)

ROMA – Lo Ior, la banca del Vaticano, era un canale per riciclare denaro sporco. Sotto accusa, scrive Fiorella Sarzanini sul Corriere della Sera, finisco i conti “laici” poco soggetti a verifiche e controlli. Operazioni illecite, documentate dai pm Paolo Cipriani e al suo vice Massimo Tulli, sono state riscontrate dalla Procura di Roma, che ha chiuso le indagini e chiesto l’archiviazione per l’ex direttore dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi.

La Procura di Roma parla di “confusione” di fondi, scrive la Sarzanini, e identifica un conto con passaggi di denaro sospetti:

“«Nel conto confluiscono per rilevantissimi importi “operazioni riconducibili esclusivamente ai clienti Ior, o a coloro che con essi hanno rapporti”. I relativi fondi “rimangono a tempo indeterminato” senza transitare da e verso l’istituto corrispondente. A ciò va aggiunta la circostanza rilevantissima che i clienti Ior, beneficiari dei bonifici e degli assegni, non sono identificati dall’intermediario Credito Artigiano, ma possono essere individuati solo attraverso una richiesta inoltrata allo Ior dalla banca italiana e dallo Ior evasa, peraltro in maniera non direttamente e autonomamente controllabile dalle autorità italiane»”.

Insomma una “confusione globale”, secondo i magistrati, che sarebbe la prova della mancanza di controlli e verifiche sui clienti da parte della banca vaticana. La Sarzanini riporta la denuncia dei pm romani:

“«In assenza di tale osservanza lo Ior può facilmente divenire canale per operazioni di riciclaggio di denaro provento di reato, grazie a tre circostanze: l’azione di correntisti Ior compiacenti o strumentalizzati che si prestano consapevolmente o meno a far utilizzare il loro conto presso lo Ior per operazioni di riciclaggio; le carenze di adeguate verifiche della clientela all’interno dello Ior; il mancato o carente rispetto degli obblighi di verifica rafforzata da parte degli enti creditizi italiani che intrattengono rapporti con lo Ior»”.

Se fino ad oggi l’esistenza di conti “laici” era sempre stata negata, ma smascherata dallo stesso Gotti Tedeschi, a cui i pm contestarono inizialmente operazioni di passaggi di denaro per 23 milioni di euro. Ma quei conti erano intestati “ad una variegata pluralità di soggetti”:

“«Lo Ior raccoglie e amministra prevalentemente fondi altrui, riconducibili a una variegata pluralità di soggetti: istituzioni religiose della più diversa natura, ma anche singoli appartenenti al clero che hanno un conto o soggetti privati che, in virtù di un particolare rapporto con la Santa Sede, hanno ottenuto di poter effettuare depositi e aprire conti presso di esso»”.

Sin dall’inizio della vicenda Gotti Tedeschi negò di essere a conoscenza dei conti “laici” e di aver firmato documenti relativi:

“«Non ho firmato quei fax e non so di chi siano quelle firme, anche se penso che una sia di Cipriani. Non so chi, in ambito Ior, abbia tali poteri dispositivi»”.

Ora i pm hanno le prove dell’estraneità ai fatti dell’ex direttore dello Ior e chiedono l’archiviazione della sua posizione:

“«È un dato oggettivo — risultante da più fonti e dall’analisi complessiva degli sviluppi delle recenti vicende dello Ior — che l’attività di Gotti Tedeschi come presidente è stata essenzialmente orientata a dar vita a una nuova policy dell’istituto nel quadro dell’adozione di un insieme di misure miranti ad allineare lo Stato della città del Vaticano, sul versante al contrasto del riciclaggio, ai migliori standard internazionali»”.