Addio Shuttle, dal 2015 lo spazio è per i turisti

Pubblicato il 28 Aprile 2011 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA

CAPE CANAVERAL (FLORIDA) – Il primo volo di una capsula spaziale americana sviluppata da privati potrebbe avvenire già nel 2015. Lo ha annunciato oggi in una conferenza stampa a Cape Canaveral John Elbon, della Boeing, una delle quattro aziende private che hanno appena ricevuto dalla Nasa un finanziamento complessivo di 269,3 milioni di dollari, nell’ambito della seconda parte del programma Commercial Crew Development (Ccdev2).

Gli oltre 5mila licenziamenti e i tagli seguiti alla cancellazione del programma Constellation da parte del presidente Usa, Barack Obama, fanno ancora male, ma adesso l’atmosfera nella base di lancio della Nasa a Cape Canaveral è davvero diversa. Fino a qualche mese fa qui si respirava un clima pesante e di declino, sottolineato dagli scheletri delle rampe nate per il programma Constellation rimaste inutilizzate.

Ma in poco tempo le cose sono cambiate: lo spazio Usa ha ritrovato la grinta di un tempo e la sua voce, adesso, sono le aziende private. ”Il nostro obiettivo è mantenere la leadership americana nel trasporto verso la Stazione Spazial”, ha detto il responsabile del programma Ccdev2 per la Nasa, Ed Mango, nella conferenza stampa che oggi la Nasa ha voluto organizzare a Cape Canaveral alla vigilia dell’ultimo volo della navetta Endeavour, il penultimo degli shuttle a uscire di scena.

”Non si può fare a meno di pensare al grandissimo lavoro di chi ha seguito il programma degli shuttle negli ultimi 30 anni, ma adesso stanno per accadere nuove cose”, ha detto il direttore per lo sviluppo dei voli commerciali della Nasa, Phil McAlister. ”Si apre una nuova epoca di voli commerciali – ha aggiunto – che vedrà la grande partecipazione dei privati”.

I costi sono ”incoraggianti” e i tempi di sviluppo anche. Ciascuna delle quattro aziende finanziate dal programma (oltre alla Boeing, Blue Origin, Sierra Nevada e Space X) ha in corso intense attività di test ed è intenzionata a colmare quanto prima il vuoto nella capacità di garantire un collegamento alla Stazione Spaziale dopo che lo shuttle sarà andato in pensione.

Razzi di nuova generazione, capsule capaci di portare due o tre uomini, cargo che possono portare rifornimenti alla Stazione Spaziale e tornare a Terra: i nuovi programmi dei privati sono intensi e le aziende satelliti che collaborano con le quattro capofila sono numerose e sparse in tutti gli Stati Uniti. ”Siamo all’inizio di una nuova epoca”, ha detto il responsabile dei programmi della Sierra Nevada, Mark Sirangelo. Garrett Reisman, a capo di una delle aziende più agguerrite del quartetto, la Space X, non dubbi: ”E’ arrivato il tempo – ha detto – per la prossima grande avventura americana”.