Usa. I malviventi si travestono da poliziotti per ingannare le loro vittime

Pubblicato il 29 Maggio 2011 - 13:10| Aggiornato il 30 Maggio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Finto poliziotto arrestato a Miami

MIAMI, STATI UNITI – A Miami, Florida, una BMW nera con tanto di luci rosse e blu girevoli sul tetto si avvicina alla macchina di Alexandria Armeley, una studentessa universitaria di 23 anni, e il poliziotto all’interno dopo averle mostrato un distintivo della polizia le intima di fermarsi e scendere dalla macchina dicendole: ”Sono un poliziotto”.

Ma la Armeley si insospettisce e prima di scendere telefonda al patrigno, Alex Hernandez, un detective della polizia di Biscayne Park, il quale le dice di partire a tutta velocità.

La Armeley è stata inseguita dalla BMW nera per svariati chilometri attraverso la contea di Miami-Dade, ma nel frattempo si era mosso il patrigno che ha rintracciato l’inseguitore, Daniel Barros, arrestandolo. Era un falso poliziotto. ”Chissà cosa avrebbe fatto alla mia figliastra se avesse acconsentito a scendere dalla sua macchina?”, si è chiesto il detective.

I malviventi hanno sempre indossato uniformi della polizia con relativi distintivi per ottenere la fiducia delle loro vittime potenziali, ma ora gli ”imitatori” sono molto meglio organizzati, come nel caso del falso poliziotto che andava in giro su un auto truccata da macchina della polizia, e secondo gli inquirenti sono diventati più violenti. Il fenomeno interessa almeno una dozzina di città in tutto il Paese. A Miami è diventato così diffuso che il dipartimento di polizia della contea di Miami-Dade ha istituito un ufficio speciale per combattere i finti agenti.

Da quando è nato l’ufficio, nel 2007, sono stati arrestati oltre 80 ”imitatori”, e secondo il tenente Daniel Villanueva il loro numero sta aumentando. ”C’è il rischio che la gente perda fiducia nella polizia istituzionale non potendo più distinguere gli agenti veri da quelli falsi”, ha aggiunto. Parte del problema è che i civili possono facilmente acquistare in negozi specializzati divise ed altri prodotti ”polizieschi” come falsi distintivi e manette. Secondo Villanueva gli Stati devono impedire la vendita ai civili di questo materiale e inasprire le pene per chi impersona un poliziotto.