Arriva la stangata sui conti di deposito, ma saranno le banche a pagarli

Pubblicato il 5 Marzo 2012 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Arriva la stangata sui conti di deposito bancari, ma l’imposta di bollo vigente, per paura di perdere clienti, sarà pagata dalla stessa banca. Con questa clausola le banche si sono quindi “accollate” il relativo onere nei contratti di conto deposito, sgravando il cliente dal bollo senza nemmeno specificare quale fosse il suo ammontare.

Per il momento, secondo quanto risulta a Plus24, la più sollecita a inviare una comunicazione ufficiale ai clienti è stata Banca Ifis, che ha ribadito che continuerà a farsi carico del bollo su Remdimax per tutto il 2012.  Ma in generale intermediari e clienti attendono ora il decreto ministeriale. In ogni caso, anche in assenza di tale provvedimento, le banche devono liquidare il nuovo bollo a partire dal primo gennaio 2012 sia sulle rendicontazioni periodiche trasmesse (ad esempio, con cadenza mensile), che sui rapporti chiusi.

La periodicità di rendicontazione concordata nel contratto determina l’ammontare dell’imposta dovuta, calcolata in percentuale (0,10% annuo per il 2012 e 0,15% a decorrere dal 2013) e riparametrata in ragione della durata del periodo rendicontato. In ogni caso, la comunicazione relativa ai prodotti finanziari, anche non soggetti all’obbligo di deposito, si considera inviata almeno una volta nel corso dell’anno anche quando non sussiste un obbligo di invio o di redazione, mentre l’imposta è comunque dovuta una volta all’anno e alla chiusura del rapporto.

Per i conti di deposito, soggetti alla trasparenza bancaria, il rendiconto è comunque trasmesso con riferimento alla chiusura del 31 dicembre. Pertanto, non dovrebbero esserci problemi per i rapporti vincolati sorti prima del 2012, anno a partire dal quale si applica il bollo proporzionale limitatamente, quindi, ai periodi rendicontati dal primo gennaio 2012.

Il capitale di riferimento dovrebbe essere rappresentato dal saldo del conto deposito alla data di chiusura del periodo rendicontato. Questa è stata anche la precedente scelta delle Entrate, anche se il saldo medio del periodo sarebbe un parametro più equo per la nuova “mini-patrimoniale” ed eviterebbe la sottrazione all’imposizione dei prelevamenti effettuati a ridosso delle date di rendicontazione.