Decreto imprese. Banche fanno ostruzione o Decreto bluff? Soldi ad aziende terapia intensiva: o subito o mai Decreto imprese. Banche fanno ostruzione o Decreto bluff? Soldi ad aziende terapia intensiva: o subito o mai

Banche fanno ostruzione o Decreto bluff? Soldi ad aziende terapia intensiva: o subito o mai

ROMA – Banche fanno ostruzione? Molti i racconti di una montante delusione. Molti i racconti di chi è andato o ha consultato la banca per avere i 25 mila euro di prestito garantiti dallo Stato. Garantiti e senza bisogno che la banca stia a misurare i titoli aziendali e finanziari di chi chiede, così ha annunciato, promesso e scritto in forma di legge il governo. Ma molti sono i racconti di chi dice: sono andato in banca e la banca mi dice che no, mica subito, aspettare, i decreti attuativi…

Forse, molto forse, sono racconti di una delusione tanto amara quanto prematura. Il Decreto Liquidità (insomma il Decreto dei soldi alle aziende) è freschissimo di stampa sulla Gazzetta Ufficiale. Ed ha il Decreto un enorme difetto: un numero infinito di pagine, un numero infinito di disposizioni, ci vuole un esperto per leggere, studiare, capire, muoversi in base al Decreto. Questo modo di far le leggi costa tempo per applicarle. Tempo che il paese, le aziende, non hanno.

Dietro questa oggettiva difficoltà è possibile che si ripari anche tradizionale riluttanza delle banche, oltre che cultura della voluta lentezza burocratica che le banche condividono e praticano. Nel racconto dei delusi c’è sempre l’immagine del sorriso di compatimento con cui l’uomo o la donna della banca ha segnalato un: davvero lei credeva fosse tutto così facile?

Forse, molto forse, la delusione è prematura. Le banche hanno bisogno di organizzarsi in via operativa (di questi tempi non è semplice) e i commercialisti hanno bisogno di capire e spiegare, chi ha bisogno di finanziamenti-ossigeno ha bisogno di essere informato.

Per far tutto questo diciamo una settimana, la settimana dopo Pasqua? Bene, ma se i soldi non cominciano ad essere una cosa concreta ed erogata dal 20 aprile, allora Decreto Liquidità diventa corda cui impiccarsi e impiccare aziende, il paese, la gente, se stessi.

Decreto Liquidità: garanzia del 100% dello Stato sull’erogazione libera da verifiche e attese di 25 mila euro da parte della banche. E garanzia sempre al 100% dello Stato per prestiti immediati alle aziende fino a 800 mila euro di importo (nei limiti ovvi di una quota del fatturato).

Questo c’è scritto nel Decreto. Boccia, presidente di Confindustria dice di sperare nel sistema, nella capacità del sistema banche, l’Abi, l’associazione delle banche, dice che stanno lavorando per noi…Bene, ma i soldi, veri e concreti, a partire dal 20 aprile.

Altrimenti, così non fosse, sarebbe ostruzionismo, anzi boicottaggio dal parte del sistema bancario, o forse peggio: congenita incapacità del sistema bancario di erogare credito, sia pur garantito integralmente dallo Stato. Come sanitari incapaci di fornire ossigeno, pur disponibile, a chi è in difficoltà respiratoria.

Oppure, se le banche mostreranno di non ostacolare e boicottare e mostreranno di saper fare e nonostante questo i soldi non  cominciassero ad arrivare dal 20 di aprile in poi, allora Decreto Liquidità sarebbe un bluff, un bluff del governo, un Decreto bluff.

Purtroppo lo stato più probabile delle cose sta in un mezzo per nulla virtuoso. Il governo non bluffava sui soldi, ma il governo e l’intera macchina legislativa e amministrativa non sono in grado di, si dice così, implementare quel che fanno per legge. Implementare, far diventare realtà, sistema Italia non è più, da tempo, capace.

E le banche non boicottano, ma la loro anchilosi operativa nei confronti dell’erogazione del credito è strutturale culturale. Ogni atto amministrativo o bancario sconta l’intollerabile peso e ritardo di una infinita catena in cui ogni anello non vuole responsabilità diretta ed esige contro firma per operare.

E infine la delusione e lo scetticismo sono, oltre che indotti dalla materiale esperienza, pensati e vissuti a prescindere. In altri termini, non c’è molto da aver fiducia ma fiducia mancante è abito mentale, appunto a prescindere.

In questa viziosa mediocrità del sistema Italia un Decrero Liquidità che non eroga, non porta i soldi alle aziende in poche settimane (in altri paesi ci mettono pochi giorni ma noi non siamo altri paesi) rischia di essere la corda cui il governo impicca se stesso.

Ma questo in fondo importerebbe relativamente poco. Il Decreto con cui lo Stato ha detto alle aziende: vi prestiamo subito il denaro ossigeno per sopravvivere, qualora non dovesse portare il denaro nell’arco di settimane sarebbe la corda con cui il paese impicca se stesso, aziende, negozi, imprese, famiglie e banche comprese.

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