Cin verso l’acquisto di Tirrenia: resta da sola in gara

Pubblicato il 19 Maggio 2011 - 19:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Compagnia Italiana di Navigazione fa rotta verso la conquista di Tirrenia. Nessun altro pretendente si è infatti fatto avanti entro il termine per la presentazione delle offerte vincolanti alternative e la cordata degli armatori napoletani Manuel Grimaldi, Vincenzo Onorato (Moby) e Gianluigi Aponte (Grandi Navi Veloci e Snav) è rimasta l’unica in gara. Ora sono attesi i pareri del comitato di sorveglianza di Tirrenia e del Ministero dello Sviluppo economico e, a meno che non vi siano intoppi, nelle prossime settimane si avrà l’assegnazione definitiva.

Sul tavolo del commissario straordinario Giancarlo D’Andrea c’è dunque ora solo l’offerta vincolante della cordata partenopea, l’unica, delle due arrivate nel marzo scorso, ad essere stata considerata concreta: Cin aveva messo sul piatto 380 milioni per l’acquisto di Tirrenia, di cui 200 cash all’atto dell’aggiudicazione e il resto in tre rate da circa 60 milioni da liquidare una volta ottenuti i circa 72 milioni annui per otto anni di contributi pubblici. La proposta, tuttavia, è stata poi considerata ”non allineata” alla valutazione di minimo 380 milioni fatta dall’advisor del ministero dello Sviluppo economico.

E considerato che un altro soggetto interessato a Tirrenia aveva intanto chiesto di avere una settimana in più per presentare la propria offerta, il 12 maggio scorso D’Andrea ha deciso di far slittare il termine ad oggi. Secondo indiscrezioni il soggetto interessato sarebbe stato Mediterranea Holding, la società che aveva già vinto nel luglio scorso la prima gara di privatizzazione poi annullata. Oggi però, alla scadenza del termine, alle 10, non è arrivata nessun’altra proposta di acquisto. Cin, invece, ha inviato documentazione migliorativa dell’offerta. Pertanto ora il commissario ha avviato la procedura di aggiudicazione, che prevede come prossimi passaggi i pareri del comitato di sorveglianza di Tirrenia e del ministero dello Sviluppo economico prima di procedere all’aggiudicazione definitiva.

Un iter che i sindacati chiedono che si concluda al più presto, con l’obiettivo di ”fare chiarezza sul futuro di Tirrenia, avviando – chiede Giovanni Luciano (Fit) – un confronto di merito” con le parti. E di fronte al rischio che ”si possano presentare nel prossimo futuro – evidenzia Giuseppe Caronia (Uilt) problemi occupazionali”, i sindacati chiedono che si inizi a discutere dal nodo lavoro. Il Pd, intanto, avverte che la compagnia marittima ”si appresta a passare nelle mani della concorrenza: si va da un monopolio pubblico inefficiente ad un monopolio privato che impedisce la concorrenza e non risolve il vero problema dei costi del trasporto”.

Due delle tre compagnie che compongono la cordata (Gnv e Moby) sono tra l’altro finite nei giorni scorsi nel mirino dell’Antitrust che ha avviato un’istruttoria sospettando un ‘cartello’ restrittivo della concorrenza per il caro-traghetti verso la Sardegna. L’Autorità fa notare come le compagnie abbaino applicato aumenti vertiginosi solo da e per la Sardegna e ricorda che su quelle stesse rotte opera anche Tirrenia.