Clima, la Ue ci mette mille miliardi. BlackRock: cambia il colore dei soldi

di Riccardo Galli
Pubblicato il 15 Gennaio 2020 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA
Cambiamento climatico. Clima, la Ue ci mette mille miliardi. Cambia il colore dei soldi

Clima, la Ue ci mette mille miliardi. Cambia il colore dei soldi (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Climate change vuol dire cambiamento climatico. Ma a cambiare non è solo il clima, modificato dall’azione dell’uomo, ma anche la politica e – udite udite – il freddo e algido mondo della finanza. L’Europa punta ad emissioni zero entro i prossimi 30 e mette sul piatto 1000 miliardi per il green new deal; intanto il massimo esperto di mercati, Larry Fink, co-fondatore, ceo e presidente di BlackRock, spiega che il rischio climatico ci obbliga “a riconsiderare le fondamenta stesse della finanza moderna”.

Riletta così, la formula climate change-cambiamento climatico suona ancor più completa. Blackrock è la più grande società di asset management mondiale, con quasi 7mila miliardi di dollari in gestione, e il suo boss ne ha letteralmente viste di tutti i colori: dai picchi di inflazione degli anni ’70 alla crisi valutaria asiatica del 1997, dalla bolla di internet di fine millennio alla crisi finanziaria globale del 2008. Fasi da cui non solo è uscito indenne ma anzi arricchito e cresciuto. Questo perché è riuscito ad anticipare, a capire prima degli altri quello che stava succedendo e soprattutto cosa sarebbe accaduto dopo.

In altre parole perché ha compreso e comprende meglio di molti, forse di tutti, come pensano e come agiscono i mercati. E per lui siamo alla vigilia, forse già all’inizio di una rivoluzione. “Siamo sull’orlo di una completa trasformazione della finanza, perché il climate change obbliga” gli investitori “a riconsiderare le fondamenta stesse della finanza moderna”, ha messo nero su bianco nella sua lettera annuale ai ceo, e questo perché il cambiamento climatico sta portando a una profonda rivalutazione del rischio e del valore degli asset.

“E poiché i mercati dei capitali anticipano il rischio futuro, registreremo i cambiamenti nell’allocazione di capitali più rapidamente rispetto a quelli nel clima”. Rischi diversi uguale investimenti diversi con conseguenti spostamenti di denaro: “Se il dieci per cento degli investitori globali lo facesse – o addirittura il cinque per cento – assisteremmo a massicci spostamenti di capitale”. E poi, quali scenari si modificheranno a causa del clima che cambia.

Cosa accadrà ad esempio all’inflazione, e di conseguenza ai tassi d’interesse, se il costo del cibo aumentasse a causa di siccità e inondazioni? Analisi, quella del timoniere di Blackrock, che trova in qualche modo conferma nelle scelte della politica europea che ha appena annunciato un piano da 1000 miliardi di euro in 10 anni: il green new deal. Un piano d’investimenti del genere è esattamente quel genere di modificazione di cui parla Fink perché, è abbastanza evidente, che anche i capitali privati saranno attratti da simili investimenti e allontanati da altri legati, magari, al carbone. “Per l’Italia si parlerà di centinaia di milioni” ha detto il commissario Europeo Paolo Gentiloni.

Tanti soldi che a detta dell’ex premier serviranno anche per l’Ilva e per Taranto. Se e come riusciremo a spenderli è però un’altra storia, molto più provinciale. Troppo spesso infatti nel nostro Paese i fondi comunitari finiscono per essere restituiti a Bruxelles perché materialmente non si è riusciti a spenderli, vuoi per procedure troppo complesse o per colpevole ignavia degli amministratori chiamati ad usarli. Senza contare il rischio, presente ovunque ci sia denaro e quasi abitudine dalle nostre parti, che una porzione di questo finisca in altro, in corruzione, mazzette, lavori fatti male o inutili.