Lotta all’evasione: fisco a caccia delle “spese da vip”

Pubblicato il 14 Dicembre 2009 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA

Tempi duri per chi dichiara al fisco redditi di poche migliaia di euro e ha un alto tenore di vita. La lente del fisco, infatti, ha deciso di scandagliare tutta una serie di spese, dal centro benessere alla piscina, dall’auto di lusso all’iscrizione a scuole private per stanare chi i soldi preferisce tenerli in tasca.

Tutto grazie ad un’enorme banca dati concepita e realizzata proprio con l’obiettivo di dare la caccia ai falsi poveri d’Italia. Sulla carta l’operazione è semplice e ineccepibile: per ogni singolo periodo, grazie ai consumi, si valuta l’effettiva capacità reddituale del contribuente e lo si confronta con quanto effettivamente dichiarato.

Il grosso del lavoro, per il fisco, è stato proprio nella costruzione dell’archivio: una mole gigantesca di informazioni in costante aggiornamento su cui viene fatto girare un software dal nome emblematico, Elementi di Accertamento Sintetico.

In sostanza il database è una vera e propria “banca del lusso” in cui vengono monitorati soprattutto i contribuenti ritenuti ad alto “rischio evasione”. Al resto ci pensa il programma che funziona con una logica semplice: se un cittadino dichiara 1000 euro al mese e ne paga 1200 di retta per la scuola privata dei figli qualcosa non funziona. Fatti gli accertamenti spetterà al contribuente l’onere di spiegare come fa a sostenere spese incompatibili con il suo reddito.

Ma le perplessità non mancano e, in primo luogo, sono legate al redditometro, la procedura di accertamento del reddito creata nel 1992 e che funziona attraverso una serie di coefficienti non sempre chiari. Ad esempio: per il redditometro il criterio di valutazione delle automobili è la cilindrata, una scelta che non tiene conto di un mercato che offre vetture costruite nell’est europeo molto economiche. Per gli immobili il quadro è ancora più ambiguo: secondo il redditometro, infatti, la casa ha un suo valore in base alle dimensioni, a prescindere dall’ubicazione: quindi 80 mq al centro di Roma varrebbero meno di 100 mq a 50 km dalla capitale.