Nelle banche svizzere 400 milioni dei… Morti. Gli eredi ignoti si facciano avanti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Maggio 2015 - 16:20 OLTRE 6 MESI FA
Nelle banche svizzere 400 milioni dei... Morti. Gli eredi ignoti si facciano avanti

Nelle banche svizzere 400 milioni dei… Morti. Gli eredi ignoti si facciano avanti (Ansa)

ZURIGO, SVIZZERA – Nelle banche svizzere ci sono 400 milioni di franchi svizzeri (386 milioni di euro) in conti bancari a cui nessuno accede da 50 anni e più. Si chiamano in gergo bancario “conti dormienti”. In questo caso sono così “dormienti” da essere morti. Un volume di denaro così consistente da aver indotto il governo svizzero a derogare al dogma della privacy e cercare gli eredi con un sito internet dove saranno pubblicati i nomi dei titolari scomparsi di quei conti.

Le persone che dovessero riconoscersi come eredi potranno fare una domanda che verrà esaminata dalle autorità svizzere. Patrimoni e denari che non venissero reclamati da nessuno diventeranno di proprietà dello Stato svizzero. Spiega Claudio Del Frate sul Corriere della Sera:

Dunque si tratterebbe di soldi giacenti almeno dal 1965 e mai più toccati. Fino a oggi la rigida cultura della privacy bancaria elvetica aveva impedito di svelare i nomi dei titolari di quei conti. […]

Facile immaginare, a questo punto, una sorta di «corsa all’oro» da parte di nipoti, cugini ed affini vari, magari privi di qualsiasi diritto ma che tentano il colpo della fortuna. Per evitare l’insinuarsi dei furbi i controlli saranno stringenti. Ma il vero rebus storico – finanziario è: a chi appartengono i conti «in sonno» e perché il denaro si trova parcheggiato in Svizzera da mezzo secolo senza che nessuno lo tocchi? A caldo si era pensato a una coda dei beni fatti arrivare in Svizzera da famiglie ebraiche perseguitate ai tempi della Shoah e lì rimasto dopo la morte dei proprietari nei lager nazisti.

Tale ipotesi è stata però esclusa da fonti elvetiche che hanno anche richiamato il fatto che il contenzioso tra le Comunità Ebraiche e la Svizzera si è chiuso con un risarcimento a nove zeri risalente all’inizio degli anni 90. Una parte – ma non molti – potrebbe appartenere a cittadini svizzeri rimasti privi di discendenti. Si fa strada dunque l’ipotesi – ma al momento puramente teorica – che su quei conti siano approdati soldi provenienti da esportazione illecita e la cui emersione rischia di mettere in imbarazzo eventuali eredi con il Fisco dei paesi d’origine.