Parmalat: Lactalis lascia Opa, Roma e Parigi cercano intesa

Pubblicato il 26 Aprile 2011 - 23:16 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Nel giorno del vertice Italia-Francia tra Berlusconi e Sarkozy, Lactalis – con una nuova mossa a sorpresa – lancia un’Opa per conquistare il 100% di Parmalat. Sul piatto ci sono 2,6 euro per azione, ovvero altri 3,37 miliardi di euro che si vanno ad aggiungere al miliardo e mezzo circa gia’ investito. Un blitz, quindi, sulla falsariga di quello di marzo-aprile che ha portato i francesi al 28,96%, che pero’ il premier Silvio Berlusconi definisce ”non ostile”.

Anzi, assieme all’inquilino dell’Eliseo sostiene che e’ venuto il momento di creare gruppi italo-francesi e franco-italiani per competere sul mercato globale e annuncia l’arrivo di 2 consiglieri, uno per paese, per riavvicinare le parti e trovare un accordo che esprima la volonta’ politica dei 2 governi. E cosi’, proprio mentre la cordata italiana stenta a nascere sotto la regia della Cassa depositi e prestiti e di Intesa SanPaolo, per mancanza di imprenditori ‘made in Italy’, il presidente di Lactalis, Emmanuel Besnier, rompe gli indugi – grazie anche al sostegno delle banche francesi (Agricole, Societe’ Generale e Natixis oltreche’ il colosso Hsbc che finanzieranno l’operazione con 3,4 miliardi di euro) -, e lancia un’offerta per prendere il 100% di Collecchio.

”Abbiamo un progetto di crescita ambizioso per Parmalat”, dice il numero uno d’Oltralpe annunciando l’Opa. ”Un gruppo – prosegue – che dovrebbe realizzare un giro d’affari di circa 14 miliardi, diventando il primo gruppo mondiale nei prodotti lattiero-caseari”. La mossa, svelata in concomitanza alla riapertura di Piazza Affari, ha immediatamente riscontrato l’entusiasmo del mercato col titolo che ha galoppato fino a ridosso del prezzo offerto: in chiusura il titolo ha segnato infatti un piu’ 10,73% a 2,56 euro, dopo aver sfiorato quota 2,6 euro (a 2,598).

Il tutto in un vortice di scambi con il 7,7% del capitale passato di mano (quasi 136 milioni di pezzi). Ma l’offerta transalpina piomba come un fulmine a ciel sereno sull’inizio del bilaterale Italia-Francia, non mancando di creare un qualche imbarazzo nello stesso ministro delle Finanze francese Christine Lagarde, come assicurano alcuni presenti all’incontro.

”Non considero l’Opa di Lactalis su Parmalat come un’Opa ostile”, dice comunque Berlusconi dopo l’incontro, ammettendo comunque di trovare ”singolare” che sia stata lanciata proprio in concomitanza al vertice. ”Ma proprio per questo – dice ancora – escludo nella maniera piu’ assoluta la consapevolezza da parte del governo francese su questa sovrapposizione”. Da parte sua, Sarkozy, sottolinea che ”Parmalat e Lactalis sono due gruppi privati” ma nonostante cio’ ”siamo condannati a trovare una soluzione”.

E l’obiettivo di Roma e’ Parigi sarebbe proprio quello di creare grandi gruppi misti italo-francesi, in grado di affrontare la concorrenza mondiale e il primo banco di prova potrebbe essere proprio Parmalat. I due governi metteranno a disposizione quindi due consiglieri economici, due ‘advisor’ (per l’Eliseo Xavier Musca, mentre il nome italiano e’ ancora da definire) allo scopo di ”avvicinare le parti”. Il ‘veicolo’, per trovare un’intesa ancora non e’ definito ma, fra le altre, c’e’ anche l’ipotesi di una joint-venture italo-francese.

Non si esclude che in campo possa scendere ora la Cdp che nel corso dell’ultimo mese e’ stata attrezzata dal ministro Tremonti, grazie alle norme anti-opa, con lo scopo di intervenire sulle aziende d’interesse nazionale. Intanto, a esprimersi sulla mossa francese sono stati i sindacati (Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil) che a meta’ maggio (il 16) incontreranno l’azienda d’Oltralpe. E con una nota congiunta hanno ribadito che l’evoluzione dell’affare Parmalat deve essere ”caratterizzata da chiari ed efficaci progetti di sviluppo del gruppo, dal mantenimento della stabilita’ occupazionale e dalla tutela della filiera italiana del latte”.