Pressing delle agenzie di rating sulla Ue, cercasi fondi Fmi

Pubblicato il 17 Dicembre 2011 - 19:46 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES, 17 DIC – Puntare sul rigore non basta, bisogna anche agire sul fronte della crescita, specie adesso che per i 2012 la recessione si annuncia peggiore di quanto finora previsto. Questo l'avvertimento lanciato dal capo economista di Standard & Poor's, Jean-Michel Six, alla vigilia di un'altra settimana di passione per l'Ue. I rapporti con le agenzie di rating, che minacciano di declassare gran parte dell'Eurozona (l'ultima mossa di Moody's e' stata il taglio di due livelli del 'voto' assegnato al Belgio) sono sempre piu' tesi e i problemi irrisolti, sulla strada del salvataggio dell'euro, ancora molti. Anche se Bruxelles ha deciso di premere sull'acceleratore per arrivare al piu' presto alla firma del nuovo Patto di bilancio per recuperare credibilita' e ridare stabilita' all'euro, sceso ai minimi degli ultimi 11 mesi nei confronti del dollaro. Una strada lungo la quale continua a pesare la posizione che assumera' la Gran Bretagna – che si e' autoesclusa dal nuovo accordo – e il duro scontro in atto tra Londra e Parigi.

Lunedì 19 dicembre il presidente della Bce Mario Draghi fara' il punto della situazione nel corso di un'audizione alla commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo. E martedi' si terra' la prima riunione del gruppo di lavoro incaricato di redigere il testo del nuovo accordo intergovernativo, o Trattato che dir si voglia, secondo l'intesa raggiunta a 26 (cioe' senza la Gran Bretagna) al vertice Ue dell'8 e 9 dicembre scorsi. In occasione del quale e' stato deciso anche di conferire nuove risorse al Fmi per affrontare la crisi, un tema che potrebbe essere al centro di una riunione straordinaria ('fisica' o in teleconferenza) dell'Eurogruppo nei prossimi giorni che pero' none' stata ancora confermata.

RECESSIONE E RATING. ''Valutiamo al 40% – ha detto oggi Six – la possibilita' di una recessione davvero pesante che si tradurrebbe in un anno, e non piu' un solo semestre, di calo dell'attivita': la differenza sarebbe enorme''. Per questo e' importante che l'Europa concentri la sua strategia su ''due gambe'', quella del rigore ma anche quella della crescita. Moody's ieri ha declassato i Belgio e minaccia di fare altrettanto con gran parte degli altri Paesi della zona euro, a cominciare da Francia e Germania. Intanto anche Fitch ha fatto sapere di aver messo sotto osservazione sei Paesi di Eurolandia, tra cui l'Italia e la Spagna.

PATTO DI BILANCIO. L'Eurogruppo vuole procedere a tappe forzate in questa direzione lasciando comunque la porta aperta a tutti i Paesi, anche fuori della zona euro, che vi vorranno partecipare. In quest'ottica, nella bozza di accordo su cui martedi' partira' il confronto – che dovrebbe arrivare a un primo giro di boa gia' a fine gennaio – e' indicato che il nuovo Patto entrera' in vigore appena nove Paesi euro (cioe' la maggioranza dei 17 membri dell'Eurozona) lo avranno ratificato applicandolo naturalmente solo a chi lo ha adottato. Inoltre, nel testo – che comunque sembra rifarsi piu' al metodo comunitario che a quello intergovernativo – e' prevista la possibilita', quando ''opportuno e necessario'' per il buon funzionamento dell'Unione, di procedere a cooperazioni rafforzate in specifici campi, ad esempio quello fiscale, ma ''senza mettere a repentaglio il mercato unico''. – FMI. Il vertice dell'8-9 dicembre ha deciso di esaminare e confermare entro 10 giorni la messa a disposizione del Fondo di altri 200 miliardi, attraverso prestiti bilaterali fatti dalle banche centrali dei Paesi Ue, per fronteggiare la crisi. Ma la Gran Bretagna si e' gia' chiamata fuori rivelando che non intende versare la sua quota, stimata in 50 miliardi. La Germania ha frenato, facendo sapere che la scadenza potrebbe slittare. E l'Italia, che dovrebbe partecipare con una quota stimata tra i 23 e 28 miliardi, per ora tace. L'unica a uscire allo scoperto e' stata l'Olanda. Il Parlamento dell'Aja ha gia' dato il suo nulla osta per mettere a disposizione un contributo fino a 17 miliardi di euro. Da qui l'eventualita' di un consulto straordinario tra i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo per decidere il da farsi.

FONDO SALVA-STATI. L'aumento delle munizioni a disposizione dell'Efsf (ora a quota 440 miliardi di euro), che l'anno prossimo sara' sostituito dall'Esm, e' stato in principio deciso gia' a ottobre, ma per ora e' rimasto sulla carta. Sulla questione e' intervenuto anche l'ex mombro tedesco del Board della Bce Juergen Stark, noto per la sua opposizione all'acquisto indiscriminato di titoli pubblici da parte di Francoforte. Stark ha lanciato un appello affinche' le decisioni del vertice Ue siano applicate ''al piu' presto possibile'', soprattutto per salvare l'Italia.