Reddito di cittadinanza, due versioni: più o meno requisiti per divorziati ed extracomunitari

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 3 Marzo 2019 - 15:35 OLTRE 6 MESI FA
Reddito di cittadinanza, due versioni: più o meno requisiti per divorziati ed extracomunitari

Reddito di cittadinanza, due versioni: più o meno requisiti per divorziati ed extracomunitari (Foto Ansa)

MILANO – Il reddito di cittadinanza in due versioni: la prima entra in vigore dal 6 marzo, con il via libera alle domande, e dura finché il decretone che istituisce la misura non diventa legge (entro il 28 marzo). La seconda versione entra in vigore dopo, con nuovi criteri per gli aventi diritto e requisiti più stringenti. 

In particolare extracomunitari e divorziati o separati potrebbero perdere i requisiti per accedervi. Tra le modifiche in dirittura d’arrivo, due delle quali già votate, ci sono l’obbligo per gli extracomunitari che faranno richiesta del reddito di cittadinanza di far certificare dal Paese di origine la propria situazione patrimoniale, familiare e reddituale, e far validare il documento dal consolato italiano.

Per i divorziati e separati dopo il primo settembre del 2018, invece, scatta l’obbligo di presentare una certificazione della polizia locale per dimostrare di non convivere più. Inoltre il cambio di residenza non vale se è stato richiesto negli ultimi tre mesi. 

Queste restrizioni, però, ricorda Repubblica, non si applicano a chi presenta la domanda per il reddito dal 6 marzo fino alla conversione in legge del decretone. Ma chi oggi ha i requisiti potrebbe perderli dopo il 28 marzo, o comunque dopo la conversione in legge. 

Nel frattempo, comunque, l’Inps ha pubblicato il modello per la richiesta del reddito e ha raggiunto l’intesa con la Consulta nazionale dei Caf. Il reddito di cittadinanza, infatti, potrà essere richiesto in Posta, nei Caf o online (con lo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, sul sito www.redditodicittadinanza.gov.it) dopo il quinto giorno di ogni mese. 

Fonte: Repubblica