Spending review in 33 mosse: il piano di Carlo Cottarelli
Pubblicato il 13 Marzo 2014 - 01:44 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Settanta schede di PowerPoint per illustrare “33 azioni o gruppi di azioni”: le proposte del commissario per la Spending Review sono arrivate così sul tavolo del Governo. Un elenco di “raccomandazioni” che Carlo Cottarelli ha riassunto in audizione al Senato.
DIRIGENZA PUBBLICA: “Rispetto ai colleghi europei le retribuzioni sono alte”.
PENSIONI: il 15%, le più alte, potrebbe pagare un contributo temporaneo destinato a incentivi per nuove assunzioni.
RAI: “Potrebbe benissimo coprire l’informazione regionale senza avere sedi”.
SANITA’: Materia “delicata”, il “contributo deve essere inferiore” ma “qualche risparmio da fare” c’è, dai ricoveri ospedalieri inutili al metodo dei costi standard.
COSTI DELLA POLITICA: Faro acceso anche su “organi costituzionali e enti territoriali”.
AUTO BLU: “Solo per i ministri con un pool di massimo 5 auto per ministero”. Nel mirino anche “i gabinetti dei ministri: dal 2009 al 2012 non c’è stata alcuna riduzione”.
STOP ‘MANCETTE’: in vista un taglio ai microstanziamenti che di anno in anno vengono inseriti nella Legge di Stabilità.
TRASFERIMENTI ALLE IMPRESE: da sfoltire un “flusso” di circa 4 miliardi dallo Stato e 2 dalle Regioni.
BENI E SERVIZI P.A: Servono “Cambiamenti strutturali del modo di acquistare”. Da ridurre a 30/40 le centrali acquisto.
IMMOBILI: Meno affitti e sedi condivise: così è possibile un risparmio di 2 miliardi. COMMISSIONI BANCARIE: Possibili tagli su riscossione tributi. FORZE DI
POLIZIE: Più sinergie possono portare “risparmi significativi”.
Sotto osservazione anche il capitolo DIFESA.
IL CNEL. “Ci sono Enti pubblici che si possono eliminare o razionalizzare. Tra quelli da eliminare, ad esempio, io avrei individuato il Cnel”, dice Cottarelli.
DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLO STATO: va rivista. E’ da verificare se l’assetto a livello di province è ottimale.
PARTECIPATE DELLO STATO: Piani di ristrutturazione entro settembre 2014 più efficienza “tramite fusioni e aumento tariffe” per i servizi pubblici; Per le altre “una azione forte anche per chiuderle.
FERROVIE. Sotto esame i trasferimenti dello Stato.
IN SALVO: Il piano non tocca i budget per cultura e istruzione: le misure proposte “preservano le fasce di reddito piu’ deboli” e garantiscono “attenzione negli aspetti redistributivi”.