Statali: legge salva-precari, oggi il governo decide

Statali: legge salva-precari, oggi il governo decide
Statali: legge salva-precari, oggi il governo decide

ROMA – Statali: legge salva-precari, oggi il governo decide. Il provvedimento sulla stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione è il piatto forte del primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva convocato (dopo un rinvio) per oggi alle 16 e 30. Insieme verranno discussi anche il decreto sulla razionalizzazione della spesa pubblica e il conferimento dei poteri della nuova Agenzia per la coesione territoriale, chiamata a coordinare la gestione dei nuovi fondi Ue in arrivo per il ciclo 2014-2020 (una torta di circa 30 miliardi).

Precari. Sui precari si gioca una partita politica che riguarda i criteri di assunzione e la “riserva” dei posti del 50% ovvero la corsia preferenziale da accordare ai precari che abbiano avuto un contratto a termine per tre anni negli ultimi 5, fino al 2015. Al netto di alcune limature tecniche manca l’accordo politico in maggioranza. Il Pdl si è impuntato sul numero di precari da salvare: debbono essere inseriti, questo il nodo, anche i precari storici degli enti locali e delle Regioni. I sindacati hanno già annunciato la mobilitazione se il provvedimento non riguarderà tutti.

I senatori Pdl hanno annunciato anche che presenteranno un emendamento per la stabilizzazione del personale precario delle società miste con capitale superiore ai dieci milioni di euro, non soggette a concorso pubblico. Il ministro D’Alia sostiene che in realtà le istanze sono state già reperite e la loro applicazione, così come previsto dalla bozza del decreto, è subordinata ai risultati del monitoraggio di un mese per individuare tutti i precari della P.A. con i requisiti descritti.

Il rischio di un impasse, figlio magari delle turbolenze che minano la tenuta del governo, vorrebbe dire la mancata stabilizzazione dei cosiddetti precari forti, 120 mila su 150 mila in scadenza a fine anno. La stabilizzazione recepirà la logica del blocco del turn over e si presenta con questi criteri:

tutti i posti disponibili in base alla legge sul blocco del turn over (il 20% di quelli lasciati vuoti nel 2014, il 50% nel 2015, il 100% nel 2016) andranno, se il provvedimento sarà adottato, in parte ai precari, in parte ai vincitori di concorso. E anche sulla quota riservata ai precari si rischia lo scontro: perché il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, non fa mistero di voler mantenere le proporzioni volute dalla sua legge, che prevedeva una riserva del 40%, mentre nel decreto D’Alia sale al 50%. ((Valentina Santarpia, Corriere della Sera, 26 agosto)

Pre-pensionamenti e deroghe alla legge Fornero. Le nuove norme mettono grandi vincoli alla P.A. per le assunzioni a tempo determinato (solo a L’Aquila, per l’emergenza, si porà assumere a progetto). La stretta alla flessibilità in entrata contrasta invece, e questo è un altro nodo da sciogliere, con la deroga alla legge Fornero sui pensionamenti, solo per i dipendenti pubblici: per la gestione degli esuberi (7-8 mila quelli ad oggi rilevati nelle amministrazioni centrali), dovrebbe essere prorogata la possibilità di andare in pensione con le regole antecedenti la riforma Fornero, portando da fine 2014 a fine 2016 il limite per il raggiungimento dei requisiti. Con il corollario inevitabile di una disparità di trattamento in uscita con i dipendenti privati.

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