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Khadia Fatkhani, viale Carlo Felice: mattatoio nella casa occupata FOTO, VIDEO
di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Ottobre 2014 - 18:13| Aggiornato il 28 Ottobre 2014 OLTRE 6 MESI FA
ROMA, 27 OTT – Viale Carlo Felice 69, a due passi da Piazza San Giovanni, Roma. In un palazzo occupato da Action il cadavere di Khadia Fatkhani è nel bagno con una cinta. La donna, marocchina, 42 anni, secondo gli inquirenti, avrebbe accoltellato il marito alla pancia durante un litigio.
L’uomo è andato all’ospedale a farsi medicare e Khadia si sarebbe sfogata sui figli, un maschio e due femmine, uccidendone due (il maschio, 11 anni, e una femmina di 2) e ferendone gravemente una terza (di 4 anni) a colpi di mannaia.
La piccola è ricoverata al San Giovanni, dove c’è anche il padre, con una profonda ferita alla gola. A scoprire i corpi un amico di famiglia allertato dal marito, ricoverato in ospedale per la ferita, perché non riusciva a contattare la moglie.
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“Un fatto gravissimo per il quale esprimiamo solidarietà ai parenti delle vittime, ai quali vogliamo stare vicini rispettandone la privacy. Speriamo che nessuna istituzione o forza di polizia metta ora in discussione questa occupazione, per la quale sono ancora in corso trattative con la Regione Lazio”.
Lo ha detto Giovanna Cavallo di Action, il movimento per il diritto alla casa che ha promosso nel 2003 – come riferito – l’occupazione del palazzo di Roma dove stamani una donna marocchina e due dei suoi figli sono stati trovati morti. “Siamo colpiti, esterrefatti. Sono fatti che possono capitare ovunque. La famiglia viveva qui da 10 anni – dice Cavallo -. Qui si vive in ottime condizioni, ci sono oltre 50 famiglie italiane e migranti da molti anni in Italia. Famiglie normali che lavorano. È un’occupazione storica. Molte famiglie militano con noi”.
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