Lucia Borgonzoni: Salvini la vuole sindaco di Bologna, ma…

di Edoardo Greco
Pubblicato il 10 Novembre 2015 - 19:28 OLTRE 6 MESI FA

BOLOGNA – Si chiama Lucia Borgonzoni, è la candidata a sindaco di Bologna per la Lega Nord di Salvini, ma una foto datata 2000, postata su Facebook da un vecchio amico, la ritrae in un contesto da “zecca rossa”. La Borgonzoni che il vecchio amico apostrofa lanciando l’hashtag #sindachessadellafattanza lavorava infatti come barista al Link, una delle realtà occupate più conosciute a Bologna negli anni 90 e nel decennio successivo. Lei si difende precisando che già ai tempi “lo sapevano tutti che ero leghista”. Andrea Carugati sull’Huffington Post scrive che

Di rosso ora le sono rimasti solo i capelli. E tuttavia Lucia Borgonzoni, candidata sindaco della Lega a Bologna, le tanto odiate “zecche rosse” dei centri sociali pare averle frequentate a lungo negli anni giovanili. In occasione della manifestazione del Carroccio, un vecchio conoscente dei tempi del Link (uno dei principali centri sociali bolognesi, ndr), Mauro, ha postato su Facebook una vecchia foto del 2000, scattata in un “casale occupato”: birra, un vecchio stereo portatile, cd sparsi dappertutto. Una classica atmosfera da festa di universitari.

Nel post, Mauro ironizza sulla nuova Borgonzoni e lancia l’hashtag #sindachessadellafattanza, termine che a Bologna ricorda certe notti passate in compagnia della marijuana. La candidata, intervistata da Emilio Marrese per Repubblica Bologna, conferma di essere stata per anni barista al Link, ma precisa che già allora “lo sapevano tutti che ero leghista”.

“Quel ragazzo non me lo ricordo, e neppure il casale occupato”, racconta. “Non rinnego quel periodo, ma un tempo le persone che giravano dentro i centri sociali erano diverse. Nessuno mi ha mai proposto di andare a spaccare le vetrine, in quegli anni non mettevano Bologna sottosopra”. A domanda, risponde che “nessuno allora mi ha mai invitato a una manifestazione, e io ci sarei pure andata…”.

Oggi tutto è cambiato per la giovane consigliera comunale, con in tasca una laurea all’Accademia di Belle Arti e un presente da pittrice e interior designer per locali pubblici. “Se diventassi sindaco i centri sociali li chiuderei, almeno come sono ora”. Poi ci ripensa. “Magari scopro che si fanno anche delle cose culturali dentro e allora non li chiudo. Ma ci credo poco”.

Un passato ingombrante, però, per la candidata di un partito che a quel mondo ha dichiarato guerra. E in effetti in città l’argomento è sulla bocca di tutti. Sui social network spuntano anche racconti di vicini di casa del tempo, nel centro storico. “Averla come vicina nella mansarda sopra il mio appartamento è stato indimenticabile”, racconta una signora. “Musica a tutto volume e viavai notturni da chiamare i Vigili per il rumore, cani che lasciavano le loro deiezioni sul mio/nostro pianerottolo e che nessuno puliva…la signora inavvicinabile fino alla tarda mattinata, perché sai sta dormendo…ho cambiato casa”. Non è proprio un profilo “legge e ordine”, quello che sta venendo fuori. E del resto, anche Salvini da ragazzo ha frequentato le serate al Leoncavallo. E una decina d’anni fa si mostrava assai meno rigido su certi temi: “Il dubbio sul fatto che basti la pura repressione delle droghe ce l’ ho, forse bisogna intervenire anche sul mercato”.

Lucia Borgonzoni: Salvini la vuole sindaco di Bologna, ma...

Lucia Borgonzoni nella foto posta su Facebook da un vecchio amico dei tempi “rossi”