Operazione Apocalisse, 95 arresti a Palermo. Il bacio dei boss (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Giugno 2014 - 17:37 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO – Una vasta operazione antimafia denominata “Apocalisse” ha portato a 95 provvedimenti restrittivi nei confronti di “uomini d’onore” dei mandamenti mafiosi di Resuttana e San Lorenzo, accusati di associazione mafiosa, estorsione e altri reati.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno consentito di ricostruire il nuovo organigramma dello storico mandamento mafioso alla periferia occidentale della città. Gli investigatori hanno individuato capi e gregari, accertando numerose estorsioni praticate in modo capillare e soffocante da cosa nostra ai danni di imprese edili ed attività commerciali del territorio e riscontrando un diffuso condizionamento nell’economia locale.

Nelle immagini diffuse da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, si vede un bacio in bocca tra i boss Gregorio Palazzotto ed Emilio Pizzurro, ripreso da una telecamera nascosta del nucleo speciale di polizia valutaria.

Nelle centinaia di intercettazioni si parla di traffici e affari che svelano gli ultimi segreti di Cosa nostra, fra vecchi e nuovi riti mafiosi. Nel corso dell’operazione sono stati inoltre sequestrati complessi aziendali per svariati milioni di euro.

A capo del mandamento di Tommaso Natale e Resuttana, secondo le indagini, c’era Girolamo Biondino, fratello di Salvatore, l’autista di Totò Riina. Era da poco stato scarcerato ed era tornato a comandare il clan. Per cercare di non finire di nuovo in carcere, Biondino faceva il pensionato. Girava in autobus e non si faceva vedere in giro con altri uomini d’onore.

Secondo gli investigatori era lui a tenere le fila e imporre il pizzo a tappeto nel mandamento. Gregorio Palazzotto, titolare di una ditta di traslochi, secondo gli investigatori sarebbe il capo della cosca dell’Arenella. Palazzotto si trova in carcere, ma aveva aperto un profilo Facebook da dove insultava i pentiti. “Non ho paura delle manette, ma di chi per aprirle si mette a cantare”. Attraverso la pagina sui social faceva rivendicazioni contro il sovraffollamento delle carceri e chiedeva l’amnistia.

Le immagini diffuse dalla Procura di Palermo e riprese dall’Ansa