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Si dice “piantare in Nasso” dal mito del filo di Arianna o “piantare in asso?” Luca Ward scatena il web con un post

Luca Ward, l’attore e doppiatore ha pubblicato su Facebok un post che ha infiammato i suoi follower. “Ricorda: si dice piantare in Nasso, NON piantare in asso”.

L’affermazione del noto doppiatore è apparsa sul suo profilo Facebook ed ha scatenato un dibattito. Ma si dice davvero “piantare in Nasso” ?

L’origine della frase “piantare in asso” 

A quanto pare si possono usare tutte e due le forme. A spiegarlo è il sito Commenti Memorabili: “Il modo di dire ha origini molto antiche, la prima forma, secondo l’Accademia della Crusca, è datata al 1586. La si può trovare in una lettera di Filippo Sassetti indirizzata a Francesco Valori. Nel testo, difatti, si riporta: ‘Può egli essere, che pure è, che voi non mi abbiate scritto, o pure non vi cadesse in pensiero di fare copiare la lettera che voi mi scrivevi, sì che io non mi rimanessi in asso?”‘.

“Altre ricerche, tuttavia, datano l’origine di questa forma perfino al XIII secolo. In questo caso si parla di ‘rimanere in asso’. L’origine del modo di dire potrebbe risiedere nello sviluppo fonetico del latino ‘assum’, ovvero ‘da solo’. Difatti, il termine ‘asso’ rappresenta la carta da gioco numero uno e in alcuni giochi ha il valore più basso”.

L’origine della frase “piantare in Nasso”

La seconda frase, ossia la “piantare in Nasso” sostenuta da Ward, ha radici nel mito greco di Arianna figlia del re di Creta Minosse. Fu lei ad aiutare con il filo a far fuggire l’amato Teseo dal labirinto e uccidere il Minotauro.

I due innamorati raggiunsero l’isola di Nasso. Fu qui che Teseo abbandonò Arianna. La giovane rimase sola e disperata fino all’arrivo di Dioniso. Da qui nasce il detto “piantare in Nasso”, ovvero rimanere abbandonati e soli.

Per la Crusca vanno bene tutti e due i termini

Per l’Accademia della Crusca entrambe le forme vanno bene. È quindi corretto dire sia “piantare in asso”, sia “piantare in Nasso”.

“Lasciare in Nasso” e “lasciare in asso” convivono quindi da secoli nell’italiano. Entrambe le forme sono corrette. Oggi a prevalere è però senza dubbio la formula “piantare in asso”. Luca Ward quindi ha ragione fino ad un certo punto. 

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