Non solo Vettel, anche Leclerc è contrariato con la Ferrari: “L’ordine di scuderia? Ne parlerò col team”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Settembre 2019 - 16:54 OLTRE 6 MESI FA
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Leclerc nella foto Ansa

SOCHI (RUSSIA) – Polemiche a non finire tra i piloti della Ferrari e la scuderia di Maranello. D’altronde c’è grande amarezza al termine di un weekend che avrebbe dovuto portare un’altra doppietta e che invece ha portato la miseria di un terzo posto. Vettel è arrabbiato perché la sua macchina si è rotta sul più bello, quando era lanciato verso il secondo trionfo consecutivo. Mentre Leclerc è contrariato per la strategia della Ferrari che alla fine si è rivelata fallimentare perché è stata la Mercedes a centrare la doppietta. 

Le dichiarazioni di un deluso Leclerc sono riportate dalla Gazzetta dello Sport: “Dobbiamo un po’ parlare nel team. La nostra strategia era di dare la scia a Seb per essere primi e secondi dopo il rettilineo. Ma devo parlare nel team per capire meglio perché non aver fatto il cambio posizioni all’inizio. Alla fine però lo abbiamo fatto più tardi quindi non ci sono problemi.

La Mercedes continua a essere molto più veloce in gara che in qualifica. Dobbiamo capire il motivo per le prossime gare. Il terzo posto finale era il massimo che potevamo ottenere dopo la Safety Car. La Mercedes ha fatto un giro più veloce una volta che siamo tornati a gareggiare”.

Poco dopo, è arrivata anche la spiegazione del team principal della Ferrari Binotto ai microfoni di Sky Sport: “Per vincere bisogna essere perfetti e non lo siamo stati su più di un fronte. L’amarezza è tanta, il dispiacere anche, ma credo dovremmo essere incoraggiati dai risultati del weekend dal punto di vista della prestazione della vettura. Credo che ci saranno altre gare dove potremmo rifarci, ma oggi non siamo stati perfetti.  

Per vincere bisogna essere affidabili. Non lo siamo stati quest’anno, nemmeno oggi. Oggi abbiamo avuto un problema alla power unit sulla parte ibrida. Abbiamo chiesto al pilota di fermarsi il prima possibile per motivi di sicurezza. La scelta era quella giusta” (fonti La Gazzetta dello Sport e Sky Sport).