MotoGP, Mugello: ha vinto il francese Fabio Quartararo. Male le Ducati, Valentino Rossi decimo

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 30 Maggio 2021 - 17:14 OLTRE 6 MESI FA
MotoGP, Mugello: ha vinto il francese Fabio Quartararo. Male le Ducati, Valentino Rossi decimo

MotoGP, Mugello: ha vinto il francese Fabio Quartararo. Male le Ducati, Valentino Rossi decimo

MotoGP Motomondiale al Mugello, sesta prova. Ha trionfato Fabio Quartararo su Yamaha, la sua prima nel circuito toscano ; vittoria dedicata a Jason Dupasquier. Hanno completato il podio Oliveira su Ktm e Mir su Suzuki entrambi partiti in seconda fila.

Male la Ducati  sulla pista amica: Bagnaia è caduto al secondo giro ed ha perso il secondo posto in classifica generale .  Miller è finito sesto dietro a Zarco (4) e a Binder (5).  Nono Petrucci,decimo Valentino Rossi .

Gara quasi surreale. Già al primo giro un contatto tra Morbidelli e Marc Marquez costa caro allo spagnolo che esce di pista.

Dopo pochi secondi cade Francesco Bagnaia che piega troppo in curva ed è costretto a ritirarsi. Per il primo posto lottano Quartararo e Zarco che si sorpassano più volte. Per il secondo posto la lotta è riservata a Mir e Oliveira. La classifica del Motomondiale : Quartararo primo con 105 punti.Secondo Zarco con 81, terzo Bagnaia con 79. Seguono Jack Miller e Vinales con 74. Il prossimo MotoGP si correrà il 6 giugno a Barcellona.

Tanta tristezza  e un dolore profondo. La tristezza è dovuta alla mancanza della strepitosa cornice di pubblico. Anche  164mila. Il dolore  – immenso, profondo, generale – è dovuto alla morte di Jason Dupasquier, un ragazzo  di 19 anni, svizzero, ricoverato sabato pomeriggio a seguito del grave incidente nelle qualifiche di Moto3.

Il suo team ha deciso di ritirarsi e non partecipare alle gare di Moto2 e Moto3. Un quarto d’ora prima del disco verde MotoGP è stato osservato un minuto di silenzio. In pista, tra due ali di piloti, tecnici, amici.

Mugello, una pista entrata nel mito del MotoGP

Il tracciato del Mugello ha una bella storia. È una pista entrata nel mito. L’alba ha una data entrata nella narrazione dei motori: 21 giugno 1914. Solo 67,5 chilometri, quattro giri, gara dì regolarità per auto. Poi altri passaggi chiave. Il 23 giugno 1974 è nato l’attuale circuito, nel 1988 diventa Ferrari. E con la nuova proprietà è cominciata una nuova vita. Ducati ed Aprilia ne hanno fatto la palestra dei loro trionfi fra test segreti e giornate di prove ufficiali. È stata la loro Università delle due ruote. Lo è ancora.

Col tempo si è preso una meritata fama mondiale. Percorso di 5,2 km con 1 curve, ha un rettilineo infinito  con staccata per cuori forti. Poi una “esse”forse non troppo marcata ma in pendenza.  Meglio comunque della ruvidità del “ Cavatappi “ di Laguna Seca in California. Il passaggio più bello e pericoloso resta, in assoluto, la doppia curva della Casanova-Savelli. Una”esse” molto veloce dove la traiettoria “ non perdona “, come dicono i tecnici, in testa Riccardo Galli. Il record della pista è ormai vecchio di diversi anni. Risale al Mondiale 2013, con una media gara di 175,4 km/h firmato dalla Honda di Marc Marquez in 1’47”639. Due Ducati contro la Yamaha del “Diablo”. Il Motomondiale è ancora molto lungo.