Grillo-Marturano. Cosa non si fa, si pensa e si dice per i figli: quel giocano a saltello con pisello

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2021 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA
Grillo-Marturano. Cosa non si fa, si pensa e si dice per i figli: quel giocano a saltello con pisello

Grillo-Marturano. Cosa non si fa, si pensa e si dice per i figli: quel giocano a saltello con pisello (Foto Ansa)

Grillo-Marturano, un Beppe in versione e sentimento Filomena. Per i figli si fa tutto, i figli sono pezzi di cuore e Grillo papà ha fatto per il figlio tutto e di più. Il figlio di Beppe Grillo è accusato di una cosa grave, papà Grillo non ce l’ha fatta a tenere una romana gravitas da uomo pubblico che attende doverosamente che la giustizia si pronunci.

Secondo diffusissimi costumi e valori nella società contemporanea, l’uomo pubblico, quando ci sono di mezzo i figli, si dissolve nell’uomo privato. E quindi pubblico e gridato rimprovero a chi indaga con l’argomento iper gridato: se colpevole perché non già in galera?

Fin qui nulla più o di diverso dal pensare e agire di un comune e classico genitore italiano per cui la prole, se del caso, è solo e soltanto un ragazzo/a d’oro che sbaglia e mai e poi mai un responsabile del suo comportamento.

Ma Grillo va oltre, grida, se non esplicitamente al complotto e alla persecuzione, di certo a qualcosa di altro rispetto alle accuse o difese relative a quanto fatto o non fatto dal figlio Ciro. Grillo butta la palla in tribuna, anzi fuori dallo stadio. Grillo grida con voce quasi spezzata ai “due anni senza metterlo in carcere perché si sono resi conto che non è vero niente”.

Dunque per Grillo qualcuno (i magistrati?) tengono in caldo un’accusa già morta nelle indagini per…Qualcuno ha letto nello scatto di pubblica ira di Grillo papà anche una chiave politica. Un modo anche questo consueto per agevolare il lancio della palla fuori dallo stadio.

Beppe Grillo e gli otto giorni

Cosa non si fa, non si dice e non si pensa per i figli, ma questa degli otto giorni non è solo pensiero di papà, è pensata imbarazzante per chi la fa. Sostenere, gridare al mondo che se una donna che ha subito violenza sessuale lo denuncia dopo otto giorni è la prova che violenza non c’è stata altrimenti l’avrebbe denunciata prima…Argomento che non sta in piedi, che annulla e disprezza lo choc dopo l’eventuale violenza, che riduce l’eventuale violenza ad un incidente stradale, un tamponamento che se non denunci entro 48 ore…

Quel saltellavano in mutande e col pisello

Cosa non si fa, non si pensa e non si dice per i figli, ma questa dei “quattro coglioni e non quattro stupratori, lo si vede dal video: un gruppo di ragazzi che ridono, si divertono, saltellano in mutande e col pisello” non è solo voce di papà. E’ la cultura del se lo fanno gli altri è grave, se lo faccio io è leggerezza. E’ la cultura della “ragazzata”, è soprattutto la cultura del vittimismo prepotente di cui Beppe Grillo è campione. Qualunque cosa abbia fatto o non fatto il figlio Ciro.