Gli indiani contro il treno: alleanza tra No Tav e Vagoni Letto

di Lucio Fero
Pubblicato il 29 Novembre 2011 - 14:36 OLTRE 6 MESI FA

La nuova stazione Tiburtina (Lapresse)

ROMA – Enrico Mentana nel suo Tg l’ha presentata, con un sorriso rassegnato, come “una tipica giornata italiana”. E tipica lo è stata davvero, è stata la giornata degli “indiani contro il treno”.

Si inaugurava la nuova stazione Tiburtina a Roma, quella dove transiteranno ogni giorno circa cinquecento treni, treni “colpevoli” di essere veloci, niente meno che ad Alta Velocità. Fuori dalla stazione, a protestare e a tentare l’assalto, mediatico più che reale, c’erano gli “indiani”. Erano convenute varie e diverse “tribù”, ma tutte fiere nemiche della strada ferrata. C’erano i dipendenti della “Vagoni Letto”. Comprensibile la loro angoscia, rischiano il posto di lavoro perché i vagoni letto saranno ridotti all’osso. Ma non chiedevano di essere ricollocati o aiutati, lanciavano ideologiche “frecce” contro il treno veloce che rende meno richiesto il vecchio, caro e lento vagone-letto. Cantavano la poesia dei bei tempi di una volta, quando da Milano a Roma ci voleva una notte e adesso, maledizione, neanche quattro ore.

C’erano i No-Tav della Val di Susa. Erano lì a dire, chissà se davvero se ne rendevano conto, che il treno ad Alta Velocità è cattivo e maligno in sé, nella sua natura ed essenza. Cattivo e maligno anche in pianura e in riva al mare e anche dentro e tra le città. Confessavano, non volenti, che non difendono una valle incontaminata dalla Tav, ma attaccano il treno, il treno e basta. Quando va veloce è treno nemico.

E c’erano purtroppo i parenti delle vittime della strage di Viareggio. Strage causata da un treno merci. Ma il loro dolore di parenti si è coagulato in rancore verso il treno, qualunque treno.

Sì, una tipica giornata italiana. Con gli “indiani” in favor di telecamera. Indiani che non difendevano una terra o una cultura violate, volevano solo fermare il treno, ogni treno. Perché, si sa, nella pancia e nella caldaia del treno brucia il carbone del diavolo.