Mes, pagliacci in un paese di analfabeti. Sempre più italiani non capiscono quello che leggono

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 3 Dicembre 2019 - 14:48 OLTRE 6 MESI FA
Mes, pagliacci in un paese di analfabeti. Sempre più italiani non capiscono quello che leggono

Luigi Di Maio (foto ANSA)

ROMA – Mes, cioè pagliacci. Pagliacci tutti, in Parlamento, alla televisione, sui social. Pagliacci cui non frega nulla se Mes (Meccanismo europeo stabilità) sia cosa buona o cattiva, utile o dannosa. Che ne sanno davvero? Nulla più che poco. E nulla importa loro sapere e capire, devono solo recitare le battute da pagliacci. La prova? Il Pd ora appoggia quel che aveva criticato quando era all’opposizione e Lega dichiara tradimento ciò che aveva approvato quando era al governo. Quanto a M5S che è sempre stato al governo nel primo e nel secondo tempo del Mes, coerentemente M5S Mes lo approva ma anche no. M5S sta con Von der Leyen e con Di Battista, queste sono le due scarpe da pagliaccio di Luigi Di Maio.

E la Meloni? Attacco ai conti correnti degli italiani, trucco per travasare i soldi degli italiani nelle banche tedesche…E le cavallette e la pestilenza e la perfida teutonide no? Nel costume di scena della Meloni c’è la scopa-ramazza con cui percuotere tutti durante lo sketch comico e quindi l’agitare alla cieca ci sta. Di suo nell’interpretazione la Meloni ci mette una sguaiataggine che le viene dall’istinto, dal cuore, dalla natura.

E Conte premier del governo di certo ma premier di un bel nulla in politica? Conte che dimostra che Salvini sapeva , era informato, imbroglia. Bene, e allora? Salvini inventa la bugia delle trattative segrete tra Conte e l’Europa infame. Conte dimostra Salvini sapeva. E allora? Conte è in grado, ha la voglia, l’autonomia di spiegare al paese che Mes è cosa utile e necessaria? No, non ce l’ha.

Perché cosa è il Mes per la cosiddetta vita pubblica italiana, cioè per il quotidiano darsi da fare delle varie compagnie di pagliacci? Cosa è il Mes? Dipende. E’ una rovina nefanda se stai al’opposizione. E’ invece una mano santa o giù di lì se stati al governo. Non gliene frega nulla ai pagliacci di cosa sia il Mes. E neanche di ogni altra cosa cosa sia davvero nulla importa. Il copione con cui recitano i pagliacci prevede e obbliga a pernacchie e peti su tutto quello che fanno gli altri quando sono al governo. Salvo poi fare le stesse cose mentre quelli del governo di prima, passati all’opposizione, fanno pernacchie e peti alle stesse cose che loro facevano prima.

Mes è qualche decina di miliardi a far cassa comune europea per aiutare paesi o sistemi del credito che vanno in crisi di liquidità, a gambe all’aria. Qualcuno stando al governo può rifiutare, respingere l’idea e la pratica di una cassa comune? Qualcuno stando al governo d’Italia può dire questa cassa comune ci affama, non ci serve, facciamo da soli? Può dirlo il governo del paese con il più alto debito pubblico e la più bassa produttività entrambe da un quarto di secolo? No, non può dirlo. Manderebbero non la trojka finanziaria ma gli infermieri a casa di un governo italiano che questo dicesse.

Ma appena si va all’opposizione questo si dice, poi magari gira la giostra, si ritorna al governo e si va dai tedeschi, francesi, europei vari e si dice: scusate, scherzavamo, sapete, dovevamo prendere voti.

I voti di gente a milioni cui frega nulla di cosa sia il Mes, se buono, cattivo, utile, nocivo…Sapere? E come si fa e a chi va di sapere? Preferiamo sghignazzare all’innalzarsi di pernacchie, rutti e peti dei pagliacci. Preferiamo tifare per il pagliaccio prescelto. Preferiamo riempirci la bocca di aria roboante e fritta tipo i nostri soldi alle banche tedesche. Come, per quale via, che c’entra? Non infastidite il cittadino elettore con domande importune e indiscrete.

Indiscrete sì perché, anche volendo, l’italian cittadino farebbe sempre più fatica a sapere, capire. Anche volendo…Le ultime impietose rilevazioni sulle competenze scolastiche attestano che la percentuale degli adolescenti italiani in grado di capire un testo scritto cala, cala, cala. Sempre più adolescenti, si legge nei report Ocse, non identificano l’idea cardine in un  testi di media grandezza. Non comprendono, non utilizzano, non valutano quel che leggono. Leggono ma non capiscono quel che leggono. Un quarto, un terzo degli adolescenti sta così?Anche di più. E la dealfabetizzazione è endemica tra i giovani, nella fascia tra i 20 e i 40 anni di età. Basta ascoltare con attenzione le conversazioni in ufficio, sui luoghi di lavoro o svago, nella ineffabile tv del pomeriggio (e ora anche della sera) su tutte le reti e canali.

Un paese di analfabeti afflitto dalla specie peggiore, dal contagio peggiore: l’analfabetismo funzionale. Quello che non si corregge e cioè saper leggere ma non sapere capire quello che si legge. Quindi scrivere spargendo a casaccio su una piattaforma di carta o di bit poche parole. Leggere senza capire, scrivere senza concetti, pensare senza pensiero. Forse, anzi senza forse sarebbe ora di aggiungere se non sostituire. La crisi del ceto medio, le diseguaglianze, la globalizzazione, l’austerità, la paura del nuovo e del diverso, l’affanno delle democrazie, il fascino dei Capitani…Sì, tutto questo può essere causa di ciò che accade e ciò che accade lo si prova a intendere per mezzo di questi parametri e categorie concettuali. Sarebbe ora di aggiungere, anzi sostituire: quel che accade è figlio di primo letto e prole diretta e prediletta di un paese, non ignorante come dicono gli snob, ma sempre più analfabeta nel capire. L’ignoranza ha cure, rimedi e riscatti e perfino dignità. Non così l’analfabetismo funzionale che non si cura, cui non si rimedia e che senza dignità alcuna è perfino orgoglioso di se stesso. Come dimostrano i pagliacci in Parlamento, al governo, all’opposizione, in tv, sui social.