Putin esonera Renzi, migranti dalle suore…Le 4 big web bugie

di Riccardo Galli
Pubblicato il 27 Novembre 2017 - 13:19 OLTRE 6 MESI FA
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La foto fake di Laura Boldrini e Maria Elena Boschi al funerale di Totò Riina

ROMA – Vladimir Putin che chiede le dimissioni del governo italiano dopo l’eliminazione dell’Italia dal mondiale di calcio, Vladimir Putin che esonera Renzi. Tre milioni di visualizzazioni su facebook.

Le suore messe incinte dai migranti che ospitavano. Cioè migranti maschi messi in convento della e dalle suore per peccare insieme. Quasi quattrocentomila interazioni social.

E poi i grandi classici del clandestino che violenta una bambina (161 mila mi piace) e uno dei tanti parenti fittizi (stavolta Temistocle cugino) della presidente della Camera Laura Boldrini che vive alle spalle dei contribuenti. Temistocle che fa il parcheggiatore al Senato con stipendio da 30 mila euro al mese (126 mila condivisioni).

Per alcuni potrebbe essere, anzi è la normale rassegna stampa. In realtà è la classifica delle bufale più condivise nell’Italia del 2017. Condivise perché? Certamente per l’ignoranza, l’ingenuità, la disattenzione. Condivise anche per livore e indistinta rabbia contro tutti e tutto. Condivise ancora per rozzezza e anche per buona fede e anche per fede cieca. In ogni caso condivise da molti. E condivise perché diffuse. Diffuse sempre più. Diffuse in un circuito che è quello del web. Diffuse a una crescente parte della pubblica opinione che solo sul web si, diciamo così, informa.

In alcuni casi molti utenti più o meno sprovveduti che leggono, non pensano, s’indignano e ri-postano. A monte di questi però la fabbrica delle web bugie. Fabbrica che produce per concrete ragioni. Che si chiamano voti e soldi, non necessariamente vengono in quest’ordine.

Bufale, fake news, menzogne del tutto inventate o più semplicemente distorte ad arte. Tanti nomi per quelle che semplicemente sono notizie false. Non una novità in senso assoluto, gli uomini mentono dalla notte dei tempi, ma un fenomeno che ha trovato una nuova dimensione con i social e con la diffusione che questi possono garantire. Da relativamente innocue falsità scagliate contro il famoso di turno, le fake news come è più di moda chiamarle, sono diventate un fenomeno mondiale capace di influenzare elezioni vere. Gli esempi sono sotto gli occhi tutti e vanno dalla Brexit all’elezione di Trump passando per l’allarme dell’intelligence Usa sulle prossime elezioni politiche in Italia.

Mentre il New York Times tratta la questione come uno dei problemi più complessi e urgenti da affrontare e il Pd lancia per bocca del suo segretario Renzi l’idea di ‘monitorare’ le notizie per combattere quelle false, Repubblica stila una lista delle fandonie di maggior successo nell’ultimo anno. Una classifica in cui ad impressionare, più che i contenuti che in fondo sono sempre gli stessi, sono i numeri. Partiamo dal fondo, da sotto il podio: in quarta posizione tra le notizie false c’è quella di Temistocle, cugino della Boldrini parcheggiatore al Senato con una busta paga a quattro zeri. Ovviamente Temistocle non esiste, come non esisteva la sorella della Boldrini mattatrice di appalti e prebende perché scomparsa anni fa. Un fatto non vero condiviso 125mila volte, visto cioè, tanto per dare una misura concreta a questi numeri, da tante persone quante sono quelle che abitano Pisa e Rieti messe insieme.

Appena più su, con 170mila visualizzazioni, l’invenzione dell’immigrato pedofilo stupratore. Categoria che, quella dell’immigrato pedofilo, esisterà certamente come esiste quella dell’italianissimo altrettanto pedofilo, ma che nel caso specifico non si è manifestata nella realtà. La declinazione ‘più ricca’ di questa bufala che ciclicamente ritorna racconta di un immigrato marocchino, sui 30 anni, che violenta una bambina di 7. Il padre della piccola lo viene a sapere, quindi lo trova, lo massacra di botte, lo evira facendogli mangiare quanto asportato prima che il marocchino muoia dissanguato. Sempre sul tema migranti la medaglia d’argento di questa particolare classifica con le sei suore rimaste incinte nel convento dove ospitavano i suddetti migranti arrivati dall’Africa sub-shariana. Nulla di vero in questa storia nonostante la potenziale comicità intrinseca che avrebbe avuto ma comunque molto apprezzata e vista da 400mila persone. Sempre per avere un termine di paragone a Bologna ne vivono 388mila.

Prima posizione invece per Putin che chiede le dimissioni del governo italiano dopo la sconfitta dell’Italia del calcio. Circostanza quantomeno improbabile ma che ha interessato non migliaia ma ben 4 milioni di persone. Roma, la Capitale del nostro Paese, di abitanti ne ha meno.

E poi, ultima in ordine di tempo, quella dei funerali di Totò Riina, con una foto che mostra una prima fila di una chiesa composta da politici di primo e primissimo piano corredata dalla scritta ‘indovina chi c’era al funerale di Riina?’. Dietro queste notizie ci sono come quasi sempre accade nell’agire umano i soldi. Tanti quelli che guadagna chi diffonde le fake news per ‘lavoro’ proprio grazie alla diffusione che queste hanno. Diffusione che garantisce visibilità che a sua volta porta guadagni. Come guadagni porta chi commissiona o attrezza strutture per la creazione delle bufale. In questo caso il ritorno è meno diretto e l’esempio già divenuto classico è quello della Russia, che con le sue notizie false punta (in alcuni casi con evidente successo) alla destabilizzazione di alcuni Paesi magari alleati con gli Usa. La destabilizzazione porta caos e una destabilizzazione guidata può portare ad avvicinamenti con Mosca. Soldi e voti dunque, la materia che alimenta le bufale.