Bce compra, ma a 12 o 36 mesi? Il giallo del Draghi “interpretato”

di Riccardo Galli
Pubblicato il 4 Settembre 2012 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA
Mario Draghi, governatore della Bce (LaPresse)

ROMA – La Bce potrà acquistare titoli di Stato a breve scadenza per aiutare i Paesi in difficoltà perché questo “non costituisce un finanziamento monetario agli Stati”. Parole di Mario Draghi riportate, virgolettate, da tutti gli organi di informazione e che hanno dato slancio alle piazze finanziarie di tutta Europa. Ma il luogo in cui il governatore della banca centrale europea ha parlato era una riunione a porte chiuse, priva di registrazione. E le sue parole sono uscite solo grazie alle indiscrezioni fatte filtrare dai presenti. Non essendoci quindi nulla di ufficiale, su quella definizione “a breve termine”, verte una bella differenza. Alcuni hanno parlato di titoli sino a 3 anni ma altri, per lo più di lingua tedesca, di titoli a 12 o al massimo 18 mesi. A quali titoli faceva riferimento Draghi non lo sapremo almeno per un altro paio di giorni.

Scrive Isabella Bufacchi sul Sole 24 Ore:

Il giallo sui “tre anni”, sulla possibilità che la Banca centrale europea possa spingersi fino all’acquisto di titoli di Stato a tre anni nel suo nuovo Securities Markets Programme mirato alla parte a breve della curva dei rendimenti, terrà banco oggi e domani (4 e 5 settembre ndr) sui mercati. C’è da aspettarsi che BTp e Bonos con vita residua triennale e anche quinquennale (gli acquisti in oggetto possono scattare anche nel 2013 o 2014) trovino giovamento da questa aspettativa, sia pur generata da rivelazioni passate attraverso i muri del Parlamento europeo(…) Il giallo dei tre anni avrà il suo epilogo giovedì in occasione del Consiglio direttivo Bce: il presidente Mario Draghi chiarirà ai mercati e al mondo intero questo dettaglio fondamentale sulle innovative misure straordinarie che Eurotower ha messo a punto, all’interno del suo mandato, per stabilizzare i mercati e gli spread che impediscono il buon funzionamento della politica monetaria. Ieri avrebbe detto che spingersi sui titoli di Stato a uno, due, persino tre anni entrerebbe nella parte a breve della curva perché questi titoli scadono in fretta, non rappresenterebbero monetizzazione del debito (…)

Sui tre anni, in attesa di definire giovedì mattina al Consiglio i meccanismi del nuovo programma, Draghi potrebbe aver ribadito ieri solo il concetto – quasi “filosofico” – che aveva già espresso nell’oramai famosa conferenza stampa del 2 agosto: l’inedito Smp si concentrerà sulle scadenze del breve termine, quelle che rientrano negli strumenti “classici” della politica monetaria e “che più si avvicinano alle operazioni di mercato aperto” della banca centrale. Il presidente Bce in agosto aveva ricordato che i prestiti alle banche Ltro si sono estesi già sui tre anni (due speciali Ltro triennali per importi illimitati realizzate nel dicembre 2011 e nel febbraio 2012) ma aveva anche subito aggiunto che le “normali” Ltro hanno durate a 6, 9 e 12 mesi. Ieri è dunque plausibile che Draghi non si sia discostato da questa linea nel suo discorso a porte chiuse di cui non si hanno tracce ufficiali ma solo resoconti dei parlamentari. È possibile che il numero uno della Bce abbia ammesso che la politica monetaria non ha problemi a spingersi fino ai tre anni (lo ha fatto con le Ltro speciali): questo potrebbe bastare a lasciare aperta una porta agli acquisti straordinari di titoli di Stato fino a tre anni, nel caso di circostanze eccezionali, non nella normalità. Ma non ha parlato esplicitamente di acquisti Smp su titoli triennali.

Una differenza non di poco conto che anche chi di economia non si occupa può intuire, ma che i mass media hanno in ampia misura ignorato. Tutti hanno titolato più o meno “la Bce può comprare titoli sino a 3 anni” nei giorni scorsi, omettendo di dire, o nascondendo tra le righe che le parole di Draghi che apparivano come una comunicazione ufficiale, erano solo frutto di indiscrezioni e fuga di notizie. Entrambe provenienti da fonti affidabili, la riunione in cui il governatore della Bce ha parlato era la riunione della commissione affari economici dell’Europarlamento. Chi ha quindi raccontato cosa Draghi ha detto sono i parlamentari europei. Ma come sempre quando le parole vengono riportate, tra le varie versioni spunta qualche differenza.

Racconta Repubblica:

Almeno ufficialmente, l’audizione di Draghi si svolge a porte chiuse, davanti ai soli eurodeputati della Commissione affari economici, senza registrazioni. Ma un’ora dopo, com’era quasi scontato vista la grande attesa, ciò che è stato appena detto trapela per vie ufficiose, e quasi testualmente. Draghi ha citato gli esempi di titoli circolanti sul mercato secondario con scadenze “fino a tre anni”, secondo alcune fonti, o “al di sotto di un anno”, secondo altre che parlano tedesco.

Markus Ferber, del Partito popolare europeo (e della Csu in Baviera): “Sì, la Germania è, è stata e sarà preoccupata che con l’acquisto dei titoli non si finanzino gli Stati. Draghi ha escluso per certo che si parli di quelli a lungo termine, sul mercato primario. Ci sta benissimo. Ma quanto ai bond a breve, per noi significa: al di sotto di un anno”. Giovedì prossimo l’arcano sarà svelato. O forse neanche giovedì, forse per parlar chiaro Draghi attenderà la sentenza della Corte Costituzionale tedesca sulla compatibilità del Fondo Salva Stati e del Fiscal Compact con appunto la Carta costituzionale della Germania. Se la Corte dice no, è diluvio universale sui mercati. Sembra dirà sì ma ponendo limiti, condizioni e modalità che nessuno conosce.

O forse Mario Draghi ha già parlato chiaro e c’è solo che lo tira di qua e chi lo tira di là: la Bce comprerà debiti pubblici, titoli di Stato di paesi in assoluta regola con gli impegni di bilancio, titoli con una scadenza mediamente di 12/18 mesi. Scadenza sufficientemente corta perché nessun governo possa “sgarrare” sentendosi coperto da quegli acquisti. Un esempio a caso: l’Italia primavera 2013, un nuovo governo che volesse smontare riforma delle pensioni e Imu avrebbe titoli comprati, in precedenza, dalla Bce, quindi a gennaio 2013, con scadenza massima estate 2014. Copertura corta per chi sgarra. E solo in casi eccezionali ca copertura Bce potrebbe allungarsi a titoli a scadenza biennale o addirittura triennale. Mercati e governi sono avvisati, anche mezzo salvati?