Alberto Stasi, confermata la condanna per materiale pedopornografico

Pubblicato il 14 Marzo 2013 - 17:21| Aggiornato il 4 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – La corte d’appello di Milano ha confermato la condanna a 30 giorni di reclusione, convertiti in una pena pecuniaria di 2.540 euro, per Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi che venne uccisa a Garlasco, per l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. In primo grado, la condanna era stata emessa dal tribunale di Vigevano e giovedì è stata confermata dai giudici d’appello milanesi. Confermata anche l’assoluzione, invece, per il reato di divulgazione di materiale pedopornografico.

Stasi era stato condannato per detenzione di video pedopornografici dal Tribunale di Vigevano (Pavia) il 13 febbraio del 2012. Già nel 2009 invece, in sede di udienza preliminare, il gup l’aveva assolto dall’accusa di divulgazione. L’accusa di detenzione si riferisce a 17 frammenti di immagini trovati nel pc del giovane e per i quali la Corte d’Appello milanese ha confermato la condanna alla pena pecuniaria. I giudici hanno anche confermato l’interdizione per Stasi ”in perpetuo da qualunque incarico di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori”. Il suo legale, l’avvocato e professore Angelo Giarda, ha annunciato che farà ricorso in Cassazione contro la condanna. L’ex studente della Bocconi è stato assolto in primo e secondo grado (il processo d’appello è terminato nel dicembre 2011) dall’accusa di aver ucciso Chiara Poggi, ma la Procura generale di Milano ha fatto ricorso e la Cassazione è fissata per il prossimo 5 aprile