Nicola Legrottaglie e la fede: “Il sesso, l’aborto, l’amore gay

Pubblicato il 3 Aprile 2011 - 18:05| Aggiornato il 4 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il sesso, l’aborto, l’amore e i gay. Temi importanti quanto delicati affrontati a 360° dal difensore del Milan, Nicola Legrottaglie, che in una intervista a Canale 5 si racconta e parla del suo incontro con Gesu’ e della sua conversione che ha cambiato radicalmente la sua vita. ”Il sesso è una benedizione di Dio e, se usata correttamente, se ne può godere a 360. Non va usato in modo superficiale e bisogna seguire quello che Dio ha detto. Io – aggiunge l’ex bianconero parlando di come sia cambiato il suo rapporto con le donne – sto praticando l’astinenza perché voglio aspettare la donna giusta. Io mi fido di Dio e non seguo il mio istinto perché mi affido a lui e non agli uomini; so che quell’unione che avrò con mia moglie sarà a 360°”.

Poi Legrottaglie tocca l’argomento aborto: ”Quante ragazzine per un sesso usato in modo superficiale – si chiede il difensore del Milan – ricorrono all’aborto? Io non vedo libertà nell’aborto; una donna che abortisce resta marchiata da una ferita per sempre”. E quello relativo alle adozioni: ”Io credo nell’ordine di creazione dato da Dio e lui dice che uomo e donna sono nati per essere una sola cosa e crescere dei figli. Se due uomini vogliono stare insieme io li rispetto, ma assolutamente non condivido perché continuo ad essere legato a ciò che dice la Bibbia. Nell’amore c’è anche la giustizia. Dio ama ogni creatura, anche i gay, ma non ama il peccato. Dio ti ama comunque anche se stai sbagliando; io non accetto l’unione tra gay perché  credo nell’unica unione che è donna che uomo. Se avessi un figlio gay, ovviamente lo amerei, ascolterei lo capirei perché i figli non vanno emarginati”.

”Dio – conclude Legrottaglie – mi diceva di mettere lui al primo posto e poi tutto il resto mi sarebbe arrivato. Io mi sono innamorato di Gesù e della Bibbia e quando l’ho incontrato ho pensato che un amore così grande non potevo tenerlo tutto per me, sarei stato un egoista. A volte il calcio viene usato per esempi sbagliati, e forse Dio mi ha chiamato per essere un testimone nel calcio di questi valori”.