Grecia. Papandreou: “Elezioni anticipate? Nulla è escluso”

Pubblicato il 25 Ottobre 2010 - 22:02 OLTRE 6 MESI FA

Il premier greco George Papandreou

Il premier greco Georgeo Papandreou non ha oggi escluso di andare ad elezioni anticipate se i risultati del voto amminsitrativo del 7 novembre dovessero bloccare le riforme che egli considera essenziali.

”Non ho ragioni o intenzione di andare a nuove elezioni politiche” ha detto Papandreou in un’intervista televisiva. Ma ha aggiunto che nulla è escluso se, dopo una valutazione della situazione, si rendesse conto che ”il paese si trova in situazione di stallo”.

”Non ho ragioni o intenzione di andare a nuove elezioni politiche – ha detto Papandreou – ma se vedo che il paese si trova in una posizione di stallo, se non posso attuare le riforme che voglio, allora la decisione dovrebbe essere del popolo greco”. Dopo aver detto che il Paese ”ha bisogno di stabilità”.

Papandreou ha dunque rivolto un appello ai greci a dare un voto di fiducia al suo governo per continuare sulla strada del risanamento e del cambiamento. ”Quello che voglio, la mia scommessa è cambiare il paese” ha detto Papandreou promettendo nel frattempo di nuovo ai Greci che malgrado una revisione al rialzo del deficit sul Pil nel 2009, non vi saranno nuovi tagli a salari e pensioni o nuove tasse. Secondo i sondaggi il Pasok, malgrado la forte reazione sociale al piano di austerita’, è in netto vantaggio su tutti gli altri partiti, ma i suoi consensi appaiono in calo ed è incerta la lotta per i sindaci nella capitale e a Salonicco.

E l’unica forza politica in netta crescita sono i comunisti che guidano la protesta contro la politica socialista. Da tempo l’opposizione afferma che le prossime elezioni amministrative saranno ”un referendum” sul piano di austerità del governo socialista, invitando i Greci a ”punirlo” per i presunti errori commessi e soprattutto per l’accordo con Ue-Fmi per il prestito da 110 miliardi di euro. Papandreou ha dapprima cercato di non trasformare lo scrutinio locale in un voto politico, ma ha infine deciso di accettare la scommessa e già nei giorni scorsi aveva affermato che la scelta sarà ”tra cambiamento e ritorno al passato” fatto di corruzione e crisi.