Migranti: dopo aut aut di Conte, Francia e Malta ne prendono 100. Salvini si complimenta Migranti: dopo aut aut di Conte, Francia e Malta ne prendono 100. Salvini si complimenta

Migranti: dopo aut aut di Conte, Francia e Malta ne prendono 100. Salvini si complimenta

Migranti: dopo aut aut di Conte, Francia e Malta ne prendono 100. Salvini si complimenta
Migranti: dopo aut aut di Conte, Francia e Malta ne prendono 100. Salvini si complimenta

ROMA – L’aut aut di Giuseppe Conte all’Ue sembra aver prodotto un risultato: sia Malta che la Francia, ha fatto sapere il premier, prenderanno in carico 50 migranti ciascuno, dei 450 salvati dall’Italia e ora a bordo di due navi della Guardia di Finanza e di Frontex, lasciate da ore davanti al porto di Pozzallo. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]

O i Paesi europei se ne fanno carico oppure “nessuno di loro metterà piede nel nostro Paese”, aveva detto il presidente del Consiglio mettendoci la faccia sull’ennesima battaglia navale. E il gesto di Malta e Francia è solo l’inizio: “A breve” arriveranno anche le adesioni di altri paesi, ha assicurato. “L’Italia – ha scritto su Fb Conte – finalmente è ascoltata”. “Un traguardo che direi storico – plaude Salvini – per coerenza, concretezza e velocità!”

Ma non è finita qui. Nella lettera inviata oggi ai presidenti della Commissione e del Consiglio Ue Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, Conte chiederà “l’adeguamento immediato del Piano operativo dell’Operazione Eunavfor Med (la missione Sophia, ndr) in relazione al porto di sbarco, che non può continuare ad essere identificato solo in Italia”.

Lo spiraglio dell’apertura di Francia e Malta arriva dopo l’ennesimo braccio di ferro sulla questione migranti. Uomini, donne e bambini in fuga dalla Libia. Un braccio di ferro al termine di una nottata di soccorsi in mezzo al Mediterraneo nel corso della quale si è temuta una nuova strage: alla vista delle motovedette molti migranti si sono lanciati in mare, rischiando così di annegare o di far capovolgere il barcone.

La situazione, allo stato, è ancora in evoluzione: 8 persone – tutte donne e bambini, cinque delle quali bisognose di cure – sono state trasferite a Lampedusa e poi all’ospedale Civico di Palermo, 266 migranti sono a bordo di nave Monte Sperone della Gdf e altri 176 sono sul pattugliatore Protector del dispositivo Frontex.

Una donna disidratata e i suoi neonati sono stati portati a terra e curati, mentre il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna ha organizzato l’invio di cibo e acqua. Ma a nessuna delle due navi è stato ancora assegnato dal Viminale il Pos, il porto sicuro per lo sbarco. Cosa che avverrà, sottolineano fonti del ministero, solo quando anche gli altri paesi europei con i quali Conte è stato in contatto nel corso della giornata, avranno dato il loro via libera ad accogliere la propria parte di migranti.

Ed è stato ancora una volta Matteo Salvini a dare la linea. Il ministro dell’Interno ha chiamato di prima mattina il premier per aggiornarlo sulla situazione ma, soprattutto, per ribadire che non avrebbe concesso i porti italiani alle due navi. “Occorre un atto di giustizia, rispetto e coraggio per contrastare i trafficanti e stimolare un intervento europeo”, ha sottolineato chiedendo che venisse data indicazione al Monte Sperone e al Protector di far rotta verso Malta o la Libia.

“I migranti si nutrono e si curano, mettendo in salvo donne e bambini – ha aggiunto Salvini – ma per loro non ci sarà alcun porto. In Italia si arriva solo con mezzi legali”. Dunque “non si può cedere: la nostra fermezza salverà tante vite e garantirà sicurezza a tutti”. Nella telefonata con Conte, che fonti di palazzo Chigi definiscono “lunga e cordiale”, i due hanno così deciso la linea da tenere con i partner europei: i migranti vanno ridistribuiti in tutti i paesi, come avvenne per il caso degli oltre duecento soccorsi dalla Lifeline e poi approdati a Malta solo dopo l’intesa con gli altri Stati.

Alla lettera che Conte ha inviato al presidente della Commissione Juncker, al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e agli altri leader Ue sollecitando in questo senso quanto affermato nell’ultimo consiglio europeo di fine giugno Malta ha già risposto: “Ho confermato – dice il premier Joseph Muscat – che coerentemente con la nostra politica, parteciperemo ad un’iniziativa di ridistribuzione. Malta non solo chiede, ma offre anche solidarietà”. Sabato sera Salvini canta vittoria: “Francia e Malta hanno accettato di accoglierne 50 a testa, e altri Paesi faranno lo stesso. Bene. Volere è potere, io non mollo”.

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