“Principe Carlo sarà re impiccione”. Lui risponde: “Dopo 50 anni so come si fa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Febbraio 2015 - 08:07 OLTRE 6 MESI FA
"Principe Carlo sarà re impiccione". Lui risponde: "Dopo 50 anni so come si fa"

Il principe Carlo d’Inghilterra (Foto LaPresse)

LONDRA – “Il principe Carlo d’Inghilterra sarà un sovrano impiccione”. Questa la descrizione di Carlo, figlio della Regina Elisabetta, fatta da Catherine Mayer nella biografia del futuro sovrano. Un re, secondo la Mayer, che si interesserebbe troppo alla politica, mancando così alla promessa dei sovrani inglesi si essere sopra le parti.

Carlo però non ha fatto attendere la sua risposta piccata: “Dopo 50 anni so come  si fa il re“, scrive in una lettera inviata al Times, cioè il giornale di Rupert Murdoch che pubblica a puntate la biografia dal titolo “Charles, il cuore di un re“.

Vittorio Sabadin su La Stampa scrive:

“Fino a poco tempo fa, la famiglia reale non si occupava di quello che scrivevano i giornalisti. Quando qualcuno esagerava, magari glielo si faceva sapere, ma senza fretta: mesi dopo, veniva invitato a pranzo da un addetto stampa, il quale gli spiegava che alla Regina non importava nulla delle informazioni inesatte che aveva scritto sulla Royal Family, ma che sarebbe dovuto importare molto a lui. Non era mai accaduto che uno dei figli di Elisabetta prendesse carta e penna, nascosto dietro al nome di un segretario, per rettificare qualcosa pubblicato da un giornale”.

Insomma la risposta di Carlo, inviata direttamente dall’ufficio di comunicazione di Buckingham Palace, la cui gestione gli è stata affidata dalla regina, non è decisamente nello stile della casa reale, spiega Sabadin:

“Carlo ha prima ottenuto che Buckingham Palace ribadisse che la Regina «aveva piena fiducia in lui», cosa che Elisabetta deve avere accettato di fare molto malvolentieri. Poi la lettera al «Times», nella quale si dice che si stanno diffondendo speculazioni malevole sulla capacità del Principe di Galles di regnare. Carlo, invece, «si ispira all’esempio della madre e del nonno Giorgio VI e, dopo cinquant’anni di vita pubblica, nessuno è più preparato di lui nel comprende i limiti che sono necessari e appropriati per il ruolo di un monarca costituzionale». Se fosse chiamato a salire al trono, conclude la lettera, «continuerà il suo servizio a questo paese e agli altri regni del Commonwealth»”.

Un erede al trono che sente il bisogno di difendersi, conclude Sabadin, non è in linea col comportamento tenuto dai re fino ad oggi:

“Elisabetta mai avrebbe risposto a una Catherine Mayer qualsiasi, qualunque cosa avesse scritto, né a un giornale di Murdoch, l’editore che più ha attaccato la famiglia in passato. Da 63 anni, nessuno sa che cosa pensi veramente la Regina, e questa è stata la sua grandezza. Suo figlio sente invece il bisogno di difendersi e precisare, e questo non è un buon segno per il futuro della monarchia”.