25 aprile, anche Lorenzo Fontana festeggerà la Liberazione: “E’ il nostro patrimonio. E’ il fondamento di questo Paese”

Dopo Salvini anche il presidente della Camera (sempre della Lega) Lorenzo Fontana si smarca dalle dichiarazioni di La Russa ed anche da chi, all'interno della maggioranza, non dice nulla sulla Resistenza che si celebra il 25 aprile.

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Aprile 2023 - 14:31 OLTRE 6 MESI FA
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Il presidente della Camera Lorenzo Fontana (Ansa)

Lorenzo Fontana festeggerà la Liberazione: “E’ il nostro patrimonio. E’ stata il fondamento di questo Paese come lo abbiamo oggi”. Dopo Matteo Salvini, anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana (sempre della Lega), in un’intervista al Corriere prende le distanze da Ignazio La Russa (che il 25 aprile sarà a Praga) e da chi nella maggioranza ha scelto di non prendere posizione. Lui, che il 25 aprile sarà all’Altare della Patria a fianco del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Corriere spiega:  “Mi sento pienamente antifascista, pur non venendo da una storia di sinistra”. 

Lorenzo Fontana festeggerà la Liberazione

Prosegue Fontana: “Mi pare quasi banale dire che si può essere antifascisti senza essere comunisti o comunque di sinistra“, afferma. Per il presidente della Camera, “il fascismo è totalitarismo che vuole omologare, io amo le diversità e le identità”, dice. Fontana insiste sul fatto “che il 25 Aprile debba essere la festa di tutti” e ritiene “un errore non riconoscersi in questa ricorrenza. L’antifascismo è un valore”, dice.

“Nella Resistenza anche tanti cattolici”

Ricorrendo alla storia, ricorda che “alla Resistenza hanno partecipato non soltanto comunisti e socialisti, ma anche liberali, monarchici e”, aggiunge, “tanti cattolici”. A livello politico, però, il tema resta divisivo. “Il fatto che ci siano queste divisioni indebolisce il Paese in sé”, rileva Fontana, “si trasmette il messaggio che questa Repubblica sia ancora oggi soltanto una questione di parte. Ma questo non è vero e sono polemiche che non fanno bene a nessuno. Credo che in fondo nemmeno spostino gli elettori”. La Resistenza, sostiene il presidente, “fu una battaglia di tante persone di estrazione anche diversissima nel nome della libertà e contro il totalitarismo”. “Credo sia un errore gravissimo il non sentirsi rappresentati da una battaglia di questo tipo. Perché fu la lotta di tutto un popolo e di tutte le sue rappresentazioni e ispirazioni politiche”.