Berlusconi corteggia Casini in vista delle regionali, ma Pier sfugge

Pubblicato il 10 Ottobre 2009 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA

Il Cavaliere chiama e Casini sfugge. Berlusconi sta architettando tutte le manovre da fare in vista delle regionali e corteggia da qualche tempo, sempre con più insistenza il suo amico-nemico Pierferdinando.

Il primo vuole assolutamente conquistare il Centro-Sud e per questo ha bisogno dei consensi dell’Udc, il secondo tentenna, ma ci pensa. Sul piano locale un accordo fra i due si può trovare, forse, ma i dubbi sono ancora tanti.

«L’eventualità di un’alleanza tra Pdl e Udc è lontana dalla realtà», ha spiegato il leader dell’Udc, durante l’inaugurazione della nuova sede organizzativa del partito a Roma.

Almeno sulla Calabria, Casini è più cauto, ma mette le mani avanti: «Si constata l’utilità dell’Udc per vincere, ma ci sono problemi politici che ci hanno diviso e che restano».

La deriva populista di Berlusconi, specialmente nelle reazioni alla bocciatura del Lodo Alfano, proprio non va giù all’amico Pier, per il quale il rispetto delle istituzioni ha ancora un valore. «L’estrema reazione alla Consulta è un nuovo segno della deriva populista del Pdl. Allontana l’idea di un’alleanza che è fuori dalle cose possibili».

Insomma il presidente del Consiglio dovrà trovare una strategia per riconciliarsi con il centro cristiano che tanto spopola nel Mezzogiorno. Lui punta al Lazio, Campania e Pu­glia, oltre ovviamente al Lombardo-Ve­neto, senza dimenticare la Sicilia: tutte aree in cui Casini va forte.

L’elettorato del Cavaliere guarda in positivo al pensiero di andare alle regionali a braccetto con l’Udc, quello di Casini forse un po’ meno. Ma è proprio il fascino familiare di Pierferdinando che Berlusconi vuole fare entrare nelle sue grazie: Casini piace al 50% dell’opinione pubblica ed è secondo solo al premier.

Per ora però l’Udc non vuole vincoli, le manovre di Berlusconi dovranno migliorare se vuole correre al suo fianco.