Berlusconi e la Costituzione. Gli attacchi alla Carta e alla Corte per garantire la libertà: di Rete4?

di Marco Benedetto
Pubblicato il 18 Giugno 2010 - 13:39| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

 

Da questa posizione la Corte non si è mai mossa. Ha accettato delle proroghe, dei rinvii, ma in Italia un rinvio, una proroga, un sigaro e una croce di cavaliere non si negano a nessuno. E ha aspettato. 

Nel frattempo qualcuno ha elaborato una teoria: che il digitale terrestre fa venire meno i timori della Corte, perché i canali disponibili diventano centinaia, moltiplicando le frequenze che prima erano limitate, perché ciascuna frequenza si moltiplica quasi all’infinito. L’avvento della nuova era è sancito da una nuova legge, la Gasparri, che scommette sulla trasformazione dell’Italia in un paese digitale, come già accade in altri paesi europei. 

Le cose però non vanno tutte dritte, ci sono delle grane per i decoder, Gasparri è sostituito da Paolo Gentiloni quando la sinistra va al governo con Romano Prodi e Gentiloni sposta di qualche anno la data di avvento del digitale terrestre. 

C’è da tremare, per il povero Berlusconi. Il rischio che la Corte se ne accorga e lo metta in mora è forte, fortuna che c’è di mezzo anche la Rai e nella Rai la sinistra di governo ha più di qualche interesse, tanto più che la rete destinata al satellite è proprio quella che costituisce la roccaforte della sinistra da quando in Rai è entrato il pluralismo. Fortuna soprattutto che Prodi dura poco e Berlusconi torna a palazzo Chigi. Fra i primi atti del nuovo Governo, anticipare la scadenza del digitale terrestre e precipitare il Lazio nel caos della nuova era, fra decoder che non si trovavano e programmi che non si vedevano. Se gli fosse arrivata metà delle maledizioni che i romani hanno loro mandato, Berlusconi e il suo braccio secolare alla Rai, Mauro Masi, sarebbero stecchiti da mesi. 

Berlusconi, che quando non li sottovaluta, è imbattibilmente superiore a qualsiasi avversario, non si sente però tranquillo, perché la marcia del digitale terrestre in Italia non procede proprio alla velocità del blitz-krieg. 

Berlusconi sa anche benissimo, a sue spese, e lo teorizza, che i giudici, anche quelli della  Corte, fanno politica giustizia e che solo in Italia siamo così ipocriti che pensiamo alla mamma santa e al giudice avulso dalle passioni terrene. Certo una persona normale evita di dire queste cose, perché vanno contro il pensiero dominante e se Berlusconi, che n0n è un ribelle, non è un rivoluzionario ma un eversore, le dice, ha certamente una ragione. 

La ragione è quella di un attacco preventivo, di una bordata ai giudici costituzionali perché non gli salti in testa di fare degli scherzi. Ad esempio di non dire che il tempo per il digitale terrestre è scaduto e che è tempo che Rete4 vada sul satellite. Magra consolazione sarebbe per lui il fatto che Rete 4 sarebbe in compagnia di Rai 3. A smantellare la roccaforte rossa Berlusconi sta già provvedendo a prescindere, naturalmente con la complicità e la connivenza del compagno B, il segretario del pd Pier Luigi Bersani.