Bersani attacca il premier Berlusconi: soldi alle minorenni

Pubblicato il 19 Febbraio 2011 - 21:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA- Il segretario Pd Pierluigi Bersani ha attaccato il premier Silvio Berlusconi per la questione minorenni. La ”riscossa morale e civica” di questo Paese ”investito da una crisi istituzionale gravissima” con un presidente del Consiglio indagato per concussione e prostituzione femminile e che punta a riformare la giustizia, ”con intenti chiaramente punitivi”, passa per la mobilitazione delle donne. E’ questo il messaggio che Bersani ha portato alla Conferenza nazionale delle donne democratiche che per due giorni hanno riempito il cinema Capranica di Roma.

Il segretario del Pd incassa la fiducia della platea femminile e va all’ attacco di Berlusconi con parole dure che galvanizzano la platea spronata a ”partecipare alla battaglia civile” cominciata con l’iniziativa ”Se non ora quando?” dandosi nuovi appuntamenti: l’8 marzo festa della donna (giorno in cui verranno consegnate le firme raccolte dal Pd per chiedere le dimissioni del premier) e la festa del 17 marzo sui 150 anni della Repubblica.

”Se viene fuori che uno di 74 anni da’ 185 mila euro in due mesi ad una minorenne al netto dei gioielli, non intendo essere governato da uno cosi’…” si accalora Bersani e mentre tra applausi e grida di ”vergogna, vergogna” sembra venir giu’ il cinema, rinnova l’invito a Berlusconi a fare ”un passo indietro per una questione di dignita’ di questo Paese”. Bersani se la prende con quanti fanno quadrato intorno al premier: ”C’e’ troppa gente che tace. Si nascondono dicendo che sono fatti privati. Ma di quali fatti privati – tuona Bersani – parliamo? Essere processati per direttissima per fatti gravissimi e’ una cosa privata? La ricattabilita’ di un premier e’ un fatto privato? Un capo di governo a capo di una media impresa con tanti dipendenti e manager e’ un fatto privato?”. ”Saremo in tutti i Carnevali del mondo altro che investimenti esteri in Italia, Marchionne e la Fiat…” incalza Bersani prevedendo come la vicenda Ruby verra’ ripresa nei carri allegorici all’ Estero ”dove gia’ siamo ridicolizzati”.

L’ intemerata antiberlusconiana non risparmia nemmeno il ministro Gelmini che ha gia’ fatto infuriare le donne del Pd per aver definito le piazze piene del 13 aprile l’ iniziativa di una ”elite radical chic”.

”Siamo ai dieci passi nel delirio” commenta con un richiamo all’ importanza di un appuntamento che definisce ”utile anche per i maschi nel riconoscere nelle donne persone con la loro autonomia”. Il segretario del Pd punta ad una nuova rivoluzione rosa e parla delle donne come ”protagoniste del cambiamento e come misura di giudizio del cambiamento” assicurando l’impegno del Pd ad accrescere la presenza femminile in politica e nelle imprese.

”Le cosiddette quote rosa – osserva Bersani – non possono essere solo una questione di testimonianza del Pd, devono diventare norma per il governo in modo che sia meta’ uomo e meta’ donna”. Infine, forte della rinnovata investitura delle donne del partito Bersani lancia uno strale a Nichi Vendola: ”non ci sto a fare una narrazione favolistica” e ”per andare oltre” propone ”un sogno che abbia gambe per camminare” che si basa ”sugli antichi valori di onesta’, sobrieta’, rigore e solidarieta’ e sul ritorno a una politica piu’ pulita nella quale la presenza femminile e’ un valore aggiunto”.